Ignota a me stessa

Fuori c'è della voce...


Fuori c'è della voce, un fragoroso fiato di mezze grida e di lamenti, da quando il roco desiderio è esploso, giù giù per tutti gli altri avvenimenti, e le parole, care e calde e dure, canzoni della voglia e buon furore, pure parole o parole impure: fuori di te c'è voce e c'è rumore. Dentro, interno a te, silenzio forte come il silenzio che illumina un sogno, o quello in cui si distilla la morte, o quello in cui l'atroce bisogno della madre si muta in vittoriosa pausa d'amore, e schiude la sua rosa. Roberto Piumini, dal libro L'amore morale, canzoniere erotico, Il Nuovo Melangolo, 2001