Un blog creato da patriziaercole il 04/03/2007

Ignota a me stessa

Sono lo spazio intermedio fra quello che desidero essere e quello che gli altri hanno fatto di me, o metà di questo spazio, perchè lì c'è vita ...

 
 
 
 
 
 

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Vogliamo restare qui

Post n°705 pubblicato il 28 Dicembre 2008 da patriziaercole
 
Tag: Poesia

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No qui vogliamo restare. Non vogliamo fuggire
verso altri luoghi, verso condizioni più sicure
- se condizioni più sicure esistono ancora nel mondo.
Qui abbiamo messo radici. E se stranieri adesso hanno potere
sulla nostra terra – è comunque sempre nostra.
Vogliamo sopportare qui la perdita per cui soffriamo.
Sia come sia. Noi rimaniamo qui dove siamo.

Il nostro cuore adesso – oh non sappiamo più
dove si potrà rivolgere! dove? E a chi?
- Qui può rimanere. Il nostro cuore sarà
con tutti quelli della nostra contrada,
con tutti quelli delle contrade di tutti i paesi
che oggi possono solo sopportare e soffrire.
Siamo tanti, oh tanti, a dover chinare il capo
ad affliggerci profondamente, impotenti e addolorati,
Sia come sia. Accada quel che deve accadere,

- Guarda che fardelli, cuore. Alzali e portali tu.
Sarà una consolazione poterli sopportare qui.


Haldis Moren Vesaas (1907 – 1996) Pubblicate su “Poesia” n°114 Crocetti Editore

Haldis Moren Vesaas crebbe a Trysil, un piccolo paese di campagna della Norvegia orientale. Cominciò a comporre poesie fin dall’età di nove anni. La prima raccolta Arpa e pugnale uscì nel 1929 e rivelò la Vesaas come una voce nuova nella letteratura norvegese dell’epoca. Fin dall’inizio l’autrice si mostrò pienamente cosciente della sua identità di donna. Nella sua poesia è significativo il legame con la natura, il rapporto tra i sessi, la generazione e le persone. La poetessa si concentra sulla luce, fuoco, sole, gioia e speranze. Ha scritto molti volumi, tra i quali L’albero nel 1947 e In un altro bosco nel 1955.

Foto di Patrizia Ercole ©

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