Prospektjiva Bimjxin

Un episodjo spjacjevole


Lo sanno tutti che partecipare a una festa di prelibato non è come andare a Torino a visitare la sacra sindrome.Infatti, non eravamo a Torino, ma a Seat Ibiza, nelle isole Balere della Spagna: io, il Tonino, che fa il crepier al casinò, il  Paolo, un veterinario, o, se preferite, un rez de chassé, della guerra in Iraq.Stavamo sorseggiando una birra a doppio smalto in un bar, in attesa della serata, dove si prevedevano ostriche, champagne don Champignon, cocktail di crampi, salmone mentecatto e pesche sciroccate.Io, a dire il vero, avrei preferito un piatto di spaghetti stanlio, ollio e peperoncino, o due tagliatelle taglia e pieno, o tuttalpiù mezzo pollo allo sbieco con un contorno di funghi trivellati, ma tanto era il dopo cena che si presentava più con turbante.Era, infatti, previsto che, dopo cena una ballerina di calippo, arrivata avvolta come un pesce salomone nella carta spagnola (o, se preferite:carta all’uminio), avrebbe ballato nuda dentro un’enorme coppola di spumante.Ma di questo io non vedetti nulla, perché, mentre sorseggiavo la mia birra doppio smalto, mi si è avvicinato un tipo tutto muscoli e niente arrosto che, con modi arrotanti e con la faccia che spruzzava odio da tutti i pori, mi ha accusato di essere l’amante di sua moglie.Ho cercato di spiegargli che, essendo appena arrivato da un’altra città, non potevo avere il dono dell’obliquità.Ma lui, che di suo era certamente un po’ duro di comprensorio, era ormai uscito dai gamberi e cercava solo un capo respiratorio per le sue disgrazie coniugative.Mi ha sterrato un pugno in faccia che ancora rivedo all’allentatore come se mi trovavo nel film “Gonorrea nello Spazio” con il sottofondo di “così parlò balaustra”.Quel pugno mi aveva rotto gli occhiali e spaccato il sesto nasale.Mentre i miei amici tentavano di fermare l’aggressore io, con la faccia intristita di sangue procedevo a tendoni verso la strada in cerca di soccorso.Dopo pochi minuti è arrivata un’ambulanza e mi hanno portato in ospedale.Il medico che mi ha visitato mi ha detto che ho rischiato di avere un’emozione cerebrale e di entrare in coma irresistibile, però, dopo avermi sottoposto ad una risonanza mediatica, mi ha dimesso.I miei amici mi dicono che, dopo, c’è stata la cena, c’è stata la festa, la ballerina ha ballato nuda e, alla fine, tutti abbiamo cantato insieme “Orgia of my mind”.Ma io non mi ricordo niente, perché, da quella sera, soffro d’amnistia e non ho più una precisa lozione del tempo.