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MONICA E UN SOGNO CHIAMATO VALENCIA racconto (640) di Dino Secondo Barili

Post n°13850 pubblicato il 03 Giugno 2014 da dinobarili
 

3 GIUGNO 2014

ALMANACCO DI STORIA PAVESE

Trivolzio – 3 giugno 2014 – Martedì 12.00

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Martedì

640

I racconti di Rimini

Monica e un sogno chiamato Valencia

Un anno fa, quando la Dott. Barbara ha visto entrare nell’Hotel di Rimini, Monica di Brindisi, si accorse subito che era eccitata. Anzi, eccitatissima. “Monica, cosa ti è capitato? Ti vedo esuberante (non voleva usare un altro aggettivo)… Sprizzi felicità da tutti i pori della pelle…” Monica, ventinove anni, bellissima, non vedeva l’ora di parlare… di quanto le era… e le stava accadendo. “Barbara…non crederai una parola di ciò che ti sto per raccontare. Ti assicuro che è la più bella avventura che mi sia capitata fino ad ora. Sono totalmente frastornata. Come sai, sono una collezionista di vecchi oroscopi, tratti da riviste degli anni passati. Quando mi hai telefonato per dirmi che il Meeting dei Blog di Libero si sarebbe svolto a Rimini mi sono meravigliata… In quel momento stavo leggendo un vecchio oroscopo. Diceva. “Il tuo prossimo viaggio sarà a Rimini. Prima di andare a Rimini, però, sarà bene che tu faccia una sosta a Roma. Nella tua passeggiata nella città eterna, scenderai gli scalini di Trinità dei Monti. Ti appoggerai alla Barcaccia con la schiena… e osserverai la scalinata… Ad un tratto, dall’alto…vedrai scendere un uomo… non è un uomo qualsiasi. Un Dio … l’uomo che hai sempre sognato di incontrare…” Barbara, lo so che si tratta di un’idea pazza… ma sono proprio le idee pazze che danno sapore alla vita. Prima di venire a Rimini mi sono fermata a Roma. Ho fatto come ha detto l’oroscopo di molti anni fa… Ho guardato la scalinata di Trinità dei Monti con la schiena appoggiata alla Barcaccia. Ho visto un uomo che, dall’alto, scendeva adagio. Si dirigeva verso di me. A pochi passi mi ha guardata e mi ha detto. “Tu sei Monica, Monica di Brindisi. Leggo sempre il tuo Blog. Io sono Miguel … sono quello dell’icona con la scritta “Yes”. Non ho mai lasciato alcun commento perché un giorno ti avrei incontrata di persona. Sono a Roma per un Convegno. Oggi, il mio oroscopo diceva. “Incontrerai Monica, Monica di Brindisi. L’incontrerai alla Barcaccia, ai piedi della scalinata di Trinità dei Monti” Ora, eccomi qui… Sono a Roma per un Convegno… Hai voglia di fare una passeggiata per Roma con me?” Da quel momento è stato tutto un susseguirsi di emozioni. Abbiamo passeggiato per la città eterna. Abbiamo visto quasi tutte le bellezze di Roma. Abbiamo gettato la monetina nella Fontana di Trevi. Miguel è spagnolo, spagnolo di Valencia. Ha un maneggio di cavalli bianchi da parata. Terminato il Meeting dei Blog di Libero a Rimini, torno a Roma. Parto con Miguel per Valencia. Mi ha promesso di farmi visitare la Spagna… Era da tempo che lo desideravo. Ora, il mio sogno sta per diventare realtà” Monica tacque, quasi avesse bisogno di riprendere fiato. O per mettere in ordine le idee. Non è facile dare una spiegazione ad una serie di coincidenze che coincidono… una in fila all’altra. Un anno fa, non è stato facile neppure per la Dott. Barbara, la quale si chiedeva …se fosse possibile credere alle parole di Monica… oppure no. In fondo la vita, non è mai quella che sembra. Nella vita non esiste il “due più due uguale a quattro”. Potrebbe accedere, ma solo raramente… Due più due… possono essere uguale a quattro oppure a cinque. Potrebbe essere tre virgola novantanove….oppure quattro virgola cinque. La vita non è una scienza esatta. Tutto è relativo. Monica intanto aveva organizzato il suo soggiorno a Rimini con il sorriso sulle labbra e gli occhi rivolti all’orologio. Non vedeva l’ora che il tempo passasse… per rivedere Miguel che si trovava in quel momento a Roma. Da Roma, Monica sarebbe volata con Miguel a Valencia. Avrebbe visitato il maneggio di Miguel il quale l’avrebbe portata per le vie della città su un cavallo bianco. Cosa c’è di più bello per una donna di attraversare una città meravigliosa come Valencia … su un cavallo bianco? Certe cose si leggono solo nelle favole del tempo che fu… E chi ha detto che non possono accadere anche oggi? Tutto è possibile. In fondo, basta desiderare….e lasciar fare al Destino. Sono i desideri che accendono le fantasie. Al resto ci pensa il “vento” della vita … quel vento che accarezza i volti delle persone, le foglie piccole e grandi, che solleva polveroni… che porta in ogni dove novità inaspettate. - Questo è il racconto 640, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino

 
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