dino secondo barili

FLAVIA racconto (373) di Dino Secondo Barili


Intrigo ……a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere,sono frutto di fantasia,pertanto non hanno  nulla a che vederecon persone reali o fatti realmente avvenuti)racconto del LunedìFlavia (373)Una persona si accorge subito quando “non” è gradita. Specialmente quando questa persona è un ragazzo di trent’anni ed è innamorato di una ragazza della sua età la cui famiglia non approva. Gianpiero era, appunto, quel ragazzo di trent’anni, il quale si era innamorato di Flavia, la sua collega nell’ufficio in cui lavoravano entrambi. Lo stipendio era uguale per tutti e due, tuttavia, Flavia aveva la Laurea (il Dottor davanti al cognome). Cioè era “laureata”… mentre Giampiero no. A metà percorso degli studi universitari, “il ragazzo”, aveva lasciato e si era cercato un lavoro. Ora, ecco il risultato. La donna di sui si era innamorato (anzi, la sua famiglia) metteva in dubbio le sue qualità e capacità. Si fa presto a dire che la “Laurea” è (solo) un “titolo di studio”. Un “Titolo” che vale per occupare un posto di lavoro… Sono tutte storie. La Laurea non è solo “un titolo”… E’ anche un modo “per sentirsi superiore… a chi la Laurea non ce l’ha”. Ed è anche un modo per far pesare il proprio “io”… sul posto di lavoro e nella società. Infatti, sul posto di lavoro, negli avanzamenti di carriera, viene data la precedenza a coloro che possiedono il titolo di studio. Non importa, poi, che, a parole, si continui a ripetere che “bisogna dare valore alle capacità individuali”. Balle! Non è vero niente… Giampiero doveva subire continue “allusioni” da parte dei genitori di Flavia i quali, essendo entrambi laureati, a parole, ripetevano che “bisognava ecc. ecc.”. In pratica si comportavano come si comporta, oggi, la società. Meglio un titolo di studio (con un Dottor davanti al cognome) che … senza. Giampiero ne aveva parlato con Flavia, la quale aveva cercato di conciliare. Si vedeva che la ragazza ci teneva al suo rapporto con Giampiero. Nello stesso tempo (forse su suggerimento dei genitori) aveva avanzato l’idea che “il ragazzo” riprendesse gli studi e si laureasse. Giampiero aveva incassato il colpo, ma non voleva prendere “ordini”. Dopo alcuni mesi in cui Giampiero frequentava la casa di Flavia, stanco di continue “allusioni”, prese una decisione. Senza chiedere il parere di Flavia, diede le dimissioni dall’Ufficio in cui lavorava… Si mise in proprio. Giampiero era una bella figura d’uomo con una parlantina che incantava. Si diede alla vendita di prodotti di alta tecnologia dove ogni commissione fruttava interessanti guadagni. Naturalmente, il rapporto sentimentale con Flavia si affievolì anche perché i genitori di lei continuarono a mantenere la propria avversità a Giampiero e a tutti i giovanotti che “non hanno la Laurea”. Un giorno è stata la stessa Flavia a chiedere a Giampiero un periodo di riflessione… Riflessione che voleva dire “Lasciamoci… e ognuno segua la propria strada”. I due si persero di vista. Passarono parecchi mesi. Un giorno Flavia (la Dott. Flavia) venne chiamata dal Direttore dell’Ufficio per una comunicazione. La Dottoressa era “comandata di servizio” per seguire un corso di specializzazione in nuove tecnologie a Milano in previsione di un possibile avanzamento di carriera. Flavia era entusiasta. Alla terza lezione, però, rimase di stucco. Tra gli “esperti in nuove tecnologie” c’era proprio il Signor Giampiero… il suo ex- collega ed ex  fidanzato.(373)