dino secondo barili

LA FIGLIA DI IORI DI D'ANNUNZIO di Annamaria Mennitti


LA FIGLIA DI IORIO DI D'ANNUNZIO  di Annamaria Mennitti
annamariamennitti il 22/06/14 alle 16:28 via WEBL’immagine di Mila (quadro La Figlia di Iorio del 1895) è ispirata a quella della donna che, in un’estate a Tocco Casauria di qualche anno prima, era apparsa all’improvviso in mezzo alla piazza, sconvolta, inseguita da un gruppo di contadini ubriachi; La Majella è quella osservata, maestosa, durante il suo soggiorno ad Orsogna; l’immagine della caverna dove i due innamorati si rifugiarono è ispirata a quella della Grotta del Cavallone: il Michetti, curioso e appassionato, la visitò più volte. Le scene della tragedia all’interno della caverna sono tutte ambientate nel grande antro d’ingresso della Grotta del Cavallone, poi rinominato per questa ragione Sala di Aligi. D’Annunzio non visitò mai le Grotte del Cavallone ma grazie al lavoro del Michetti ed al successo della tragedia, queste rappresentano uno dei luoghi dannunziani per eccellenza. Molti poeti, soprattutto abruzzesi, si ispirarono alla magia della grotta per comporre versi. Ne citiamo uno su tutti: Cesare De Titta, di Sant’Eusanio del Sangro.