dino secondo barili

MARTINO racconto (663) di Dino Secondo Barili


26 GIUGNO 2014ALMANACCO DI STORIA PAVESETrivolzio – 26 giugno 2014 – Giovedì - 12.00Intrigo ……a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che vedere con persone o fatti realmente avvenuti)racconto del Giovedì663I racconti del benessereMartinoIl benessere nasce da un’esigenza profonda che spesso nemmeno l’individuo che lo sta cercando conosce. E’ stato così anche per Martino, un quarantenne, scapolo il quale non era soddisfatto della vita che stava conducendo. Il quarantenne era soddisfatto del lavoro e dell’Ufficio di Milano nel quale lavorava. Tuttavia sentiva il bisogno di una “marcia in più”. Un anno fa, Martino ne parlò con il suo collega e coetaneo Gianfilippo. Il discorso era avvenuto per caso. Entrambi erano appassionati pescatori. Non tutti i pescatori sono uguali. Ci sono pescatori che si limitano a gettare l’amo e ad aspettare che il pesce abbocchi…e ci sono pescatori che amano la competizione, cioè fanno le gare di pesca. Martino era un pescatore di quelli che facevano le gare di pesca. Da un po’ di tempo, però, il quarantenne aveva perso quella passione che spinge una persona a competere. Il discorso cadde a proposito con il collega Gianfilippo il quale ne aveva intuito il motivo. “Martino, per competere in una gara di pesca ci vogliono delle motivazioni… e tu da un po’ di tempo le hai perdute” Era vero. Sapeva anche individuarne il motivo. E’ stato ancora Gianfilippo a mettere il dito sulla piaga. “Martino , per sentirsi in forma… bisogna essere innamorati” Non l’avesse mai detto. Da un po’ di tempo, Martino era attratto dalla nuova collega che aveva preso servizio da pochi mesi. Si chiamava Serafina, aveva trent’anni ed era bellissima. Martino se ne era innamorato dal primo giorno in cui l’aveva vista… Da quel momento era diventato taciturno. I suoi occhi e il suo pensiero erano rivolti a lei, a Serafina. Siccome era la prima volta che accadeva in vita sua, Martino, era diventato timido, insicuro… continuava a farsi domande, a porsi problemi. Quando Gianfilippo mise il dito sulla piaga, Martino comprese che era il momento di vuotare il sacco… In un primo tempo era diventato rosso… poi, aveva ripreso una certa sicurezza. “Hai ragione, Gianfilippo, il fatto è che da quando mi sono innamorato … sono diventato insicuro. Mi sembra di non essere all’altezza. Non ho ancora avuto il coraggio di propormi” Gianfilippo, comprese il dramma. “Martino di cosa hai paura? Lo so che hai perso la testa per Serafina….e cosa aspetti a proporti? Invitala a mangiare una pizza, a prendere un caffè… Fai qualcosa. Non puoi mica restare così con le mano in mano fino alla fine dei secoli. Forza, coraggio… datti una mossa” Martino si rese conto che non poteva continuare così. La sua paura era quella che Serafina potesse rispondergli di “No”…. e lo disse chiaramente a Gianfilippo. E’ proprio delle persone timide la preoccupazione di “non” essere accettati… Il collega invece era di tutt’altra natura. “E no, Martino. Non è da te. Non è da uomo di quarant’anni, Campione Provinciale dei Pescatori avere simili preoccupazioni. Meglio una donna che ti dica No in faccia… che uno stillicidio… del dico e non dico” Nell’istante stesso in cui Martino e Gianfilippo stavano discutendo si è trovata a passare Serafina, la bellissima trentenne della quale il quarantenne era innamorato. E’ stato Gianfilippo ad intavolare il discorso. “Serafina, oggi, devo festeggiare una vittoria di una gara di pesca… posso farti una proposta?” La trentenne era troppo furba per non aver capito l’antifona… “E quale sarebbe la proposta?” Questa sera, dopo la fine del turno di lavoro, offro la pizza a te e a Martino… alla quale non è possibile rinunciare” Così in quattro e quattro otto, Gianfilippo ci aveva messo lo zampino. I tre si trovarono puntuali in Pizzeria all’ora stabilita. Gianfilippo, ordinò le pizze… poi fece finta di ricevere una telefonata sul telefonino. Si allontanò per rispondere. Alla fine tornò con la sorpresa. “Mi spiace tanto. Non posso fermarmi. Mi hanno chiamato a casa per una visita urgente del tecnico del impianto idraulico. Sono certo che la pizza potrà essere divisa tra voi due…e buon pro vi faccia” Dopo i saluti e i baci sulla guancia Gianfilippo ha lasciato campo libero al collega Martino il quale, oltre ad apprezzare la pizza, ha raccontato i motivi della messa in scena. Quando una donna ha un corteggiatore timido ne coglie la sensibilità. Come se Martino avesse avuto bisogno del collega per superare un momento di difficoltà. I timidi, però, non restano sempre timidi. Superato il primo momento … diventano più intraprendenti degli altri. Dopo la pizza, Martino invitò, Serafina a vistare una mostra di fotografia al “Club del Pescatore”. Alcune delle fotografie ritraevano proprio Martino mentre collezionava alcuni dei suoi successi. Serafina rimase affascinata. Divenne languida al punto che le labbra della trentenne incrociarono quelle di Martino e scattò la scintilla… Una grande scintilla che ha fatto traboccare il vaso. Un bacio lungo, appassionato… in mezzo alla folla dei visitatori. I primo bacio! Quello che non si scorda mai… Ad esso seguirono altri baci. Serafina, però, voleva qualcosa di più intimo. La continuazione avvenne nel lussuoso salotto della trentenne… Su un comodo divano. Mentre la Tv accesa… trasmetteva  il film “Come essere innamorati e dimostrarlo” - Questo è il racconto 663, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino