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VAN GOGH di Teresa Ramaioli


VAN GOGH  di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 01/09/14 alle 14:10 via WEBVincent van Gogh (1853-1890) è considerato "il pittore malato" per eccellenza. La natura della sua malattia, che si manifestò prima dei trent'anni, è stata oggetto di numerose interpretazioni, fondate soprattutto sulle lettere che van Gogh stesso scrisse al fratello Theo. Le cause delle sua malattia, suscitano ancora grande interesse. Nel momento in cui le sue crisi, caratterizzate soprattutto da allucinazioni e attacchi di tipo epilettico, si manifestavano, l'artista "cadeva" in uno stato di profonda depressione e confusione mentale, tanto da renderlo incapace di lavorare. Dapprima si pensò che si trattasse di epilessia. Questa prima ipotesi fu formulata non in base ai sintomi che distinguevano la sua malattia, ma da ciò che van Gogh disse di sé: " .sono un pazzo o un epilettico ". Sulla base delle allucinazioni di cui soffriva e in seguito ad un episodio di paranoia, nel quale fu tormentato dalla convinzione che i vicini lo volessero avvelenare, si ipotizzò che l'artista potesse essere schizofrenico. Nei sintomi dichiarati dal pittore si è riscontrata una somiglianza con quelli di una rara malattia eridataria: la porfiria acuta intermittente. Questa patologia si manifesta in età adulta con attacchi improvvisi, intervallati da periodi di benessere. È noto inoltre che, come numerosi artisti dell'epoca, anche van Gogh facesse uso di una bevanda alcolica decisamente tossica ma assai in voga nella Francia di quel periodo: l' assenzio . Questo liquore dal colore verde intenso, che diviene giallo se allungato con acqua, si ricava dalla pianta Artemisia absinthium e contiene, oltre all'alcol, alcuni olii essenziali molto tossici, dagli effetti dannosi sul sistema nervoso. Quindi, come sostengono numerosi studiosi l'uso di assenzio e di altre bevande alcoliche, associato ad una cattiva e scarsa nutrizione devono aver aggravato i sintomi della sua malattia. Un anno prima della sua morte van Gogh, dopo una violenta discussione con il pittore amico Gauguin, si recise l'orecchio sinistro per poi regalarlo ad una prostituta. Un suo autoritratto testimonia l'episodio di automutilazione che contrassegnò la sua malattia. Ciao Teresa Ramaioli