dino secondo barili

GERARDA E ORAZIO racconto (753) di Dino Secondo Barili


24 SETTEMBRE 2014ALMANACCO DI STORIA PAVESETrivolzio – 24 Settembre 2014 – Mercoledì - 12.00Intrigo ……a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che vedere con persone o fatti realmente avvenuti)racconti di settembre753Gerarda e OrazioUn anno fa, nel mese di settembre, la Dott. Gerarda, quarant’anni, Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano aveva “discusso” con la sua amica, coetanea e collega Jenny. La discussione era andata un po’ sopra le righe e Gerarda si era accorta di avere usato un linguaggio un po’ crudo. Del resto ogni persona ha il suo carattere. Jenny aveva il moroso da parecchi anni… Gerarda, no. La discussione era nata proprio intorno al moroso. Ha provocarla era stata Jenny, la quale aveva iniziato male il suo dire. “Gerarda non ti capisco. Una bella ragazza come te… alta, bionda, occhi azzurri, e gambe da fine del mondo… Come mai non hai ancora un moroso? Da quello che so io, è il terzo corteggiatore che rifiuti… Si può sapere cosa vuoi dalla vita?” La quarantenne aveva avuto una giornata impegnativa. Aveva bisogno di “prendersela” con qualcuno. Jenny aveva abboccato all’amo. “Jenny, non farmi parlare. Io non sono come te… dolce e conciliante. L’uomo che desidero è un vero uomo. Con una forte personalità, ma che non mi dia ordini… Lui fa gli affari suoi… ed io i miei” Jenny si era sentita punta sul vivo…”Perché, secondo te, pendo dalle labbra del mio moroso? Se vuoi avere un buon rapporto con un uomo devi conciliare molte cose…” A quel punto Gerarda era andata oltre. “Jenny… non cerco un moroso qualsiasi … voglio un Dio… un Dio greco, di quelli che si vedono riprodotti in statue di certi Musei della Magna Grecia… alto, bellissimo, intelligente, raffinato…e ricchissimo. O quello, o niente!” Jenny non aveva osato rispondere. Il discorso era sconfinato nel mondo delle illusioni e non voleva perdersi in un mondo irreale. Aveva solo pensato che a Gerarda era dato di volta il cervello…e non avrebbe mai trovato ciò che cercava… Sarebbe stata una gran bella donna… sola… e ma decisamente nubile. Settembre di un anno fa, Gerarda, aveva capito che Jenny l’aveva giudicata male… non era proprio quel tipo. Anche Gerarda aveva un anima … Era un po’ troppo caparbia anche se sapeva ciò che voleva. Per esempio. Aveva rifiutato parecchie avances di cinquantenni sposati … perché volevano solo divertirsi. Aveva scartato decisamente gli uomini che non avevano garanzie economiche concrete… Insomma, si era difesa come aveva potuto… in attesa della grande occasione… quella che capita una sola volta nella vita. Un altro esempio era dato dal fatto che Gerarda prendeva parte a tutte le iniziative promosse dalla sua Agenzia Commerciale, sia dal punto di vista propagandistico, sia in quello più strettamente confidenziale … come le cene tra Dirigenti e Clienti importanti. Lo faceva per ampliare la propria cerchia di conoscenze personali interessanti… ma senza mai esporsi troppo. Nel suo ambiente di lavoro, Gerarda, era soprannominata “la Sfinge”… perché nessuno era in grado di leggere cosa passasse nel sua testa. Invece, nella testa di Gerarda passava un pensiero… incontrare l’uomo dei sogni, l’uomo che le avrebbe dato la felicità totale. Nel mese di settembre di un anno fa, Gerarda ha dovuto recarsi a Roma parecchie volte per ragioni di lavoro. Doveva accompagnare, come esperta di settore, una delle figlie del maggior azionista della Società dalla quale dipendeva, la Dott. Michela. Con Michela,Gerarda si era trovata bene. Faceva dei bei discorsi scanzonati e rilassanti. Nulla di difficile e impegnativo… da comuni amiche coetanee che parlavano di tutto un po’… senza un nesso logico. Tra Gerarda e Michela nacque una bella e dichiarata simpatia, di quelle che lasciano il segno… e se ne sente la mancanza … quando non ci sono. Michela ha voluto a tutti costi che Gerarda passasse alcuni giorni nella Tenuta di Famiglia in Toscana… una Villa da mille e una notte. Michela si sentì baciata dalla fortuna. Tuttavia, non sapeva come muoversi in un ambiente che non aveva mai frequentato. Che fare? Ne parlo con il suo amico sceneggiatore, Giacomino, un vulcano di idee. “Gerarda… devi vestirti più semplicemente che puoi… e semplice devi rimanere. Inoltre… semplifica tutto. Rapporti umani compresi. Le cose complicate non hanno futuro” Gerarda aveva preso alla lettera le raccomandazioni dell’amico Giacomino. Nella Villa della Famiglia di Michela in Toscana, la quarantenne si trovò benissimo … quasi fosse casa sua. La società, però, è fatta a strati, a livelli. Ogni strato ha le sue “fisime” e le sue preoccupazioni…Michela, aveva un fratello, Orazio, il quale era un Dio greco come figura fisica… ma aveva difficoltà a legare con le donne. La Famiglia era preoccupata. Orazio, cinquant’anni, scapolo, era destinato a guidare “l’impero economico della famiglia”. Se avesse imbroccato male l’altra metà del cielo… ci sarebbero stati guai per tutti. Ora, però, c’era Gerarda… una donna bellissima, alta, bionda, occhi azzurri, gambe da fine del mondo…ed un carattere d’acciaio… Il Destino ha fatto il resto. Gerarda si è trovata al centro di un’infinità di interessi. Ognuno dei componenti la Famiglia cercava di tirare la “coperta” dalla propria parte. Gerarda, però, aveva una bussola: l’amore. Una bussola che non sbaglia mai. ” - Questo è il racconto 753, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino