dino secondo barili

L'ING. GINO racconto (44) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia,pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti)44L’Ing. Gino … cinque computer e un amoreDopo un paio di convivenze finite male, l’Ing. Gino, quarantotto anni, ha fatto la sua scelta: la libertà. Attualmente, vive in un bell’appartamento (di sua proprietà) alla periferia di Pavia… organizzato come ha voluto. Primo fra tutti… cinque computer. Essendo Ingegnere informatico non ha fatto fatica a trovarvi una collocazione. I computer sono diventati come “centri” dell’universo (l’universo dell’Ing. Gino). Amante della musica, ha attrezzato un’intera stanza … e l’ha trasformata nella “sala della musica”. L’Ingegnere, ha frequentato corsi per vari strumenti e si diverte a suonare…. Quando si trova nella “sua sala della musica” si sente in un “altro” mondo… un incanto. Da un paio d’anni, inoltre, si è messo anche a scrivere canzoni. Un modo come un altro per raccontare il mondo… il “suo” mondo da single… pienamente realizzato. Qualche mese fa, però, ha iniziato un nuova ricerca… la musica collegata alla danza. Si è informato presso una scuola di danza di Pavia. Ha trovato una danzatrice (diciotto anni) capace di interpretare il suo tipo di musica… e da qualche tempo, riceve la sua danzatrice, una volta alla settimana, nella propria “sala della musica”. L’Ing. Gino, prova e riprova le sue canzoni … e la danzatrice di nome Iris… interpreta i “pezzi” proposti. In un primo tempo l’Ing. Gino, non “provava” alcuna emozione… poi, adagio, adagio, i passi della danzatrice sono diventati parti della canzone, parti della “sua” canzone… Si dice che c’è un tempo per “sognare” … e un tempo per “vivere”. In questo caso, l’Ing. Gino, si è sentito rinascere, capace di vivere e di rivivere… Avrebbe voluto essere il “danzatore”, colui che volteggiava al ritmo della musica… Non esiste un momento preciso in cui una persona (in questo caso la danzatrice Iris) entra nell’anima… L’Ingegnere non si accorse nemmeno. Si trovò, da un momento all’altro, invischiato in un “cerchio magico”. Si stava innamorando di Iris… e, quasi senza rendersene conto… uscì dalla sua bocca un’espressione: “Iris, mi piacerebbe che tu non lasciassi mai questa sala della musica”. Iris capì al volo cosa stava succedendo. “Mi spiace … il mio cuore è già impegnato… e questa è l’ultima volta che entro in questa casa.” Girò sui tacchi e se ne andò. Per l’Ing. Gino fu un colpo tremendo. Capì di aver fatto una “scemata”… una di quelle che, a quarantotto anni, non si dovrebbero fare… Per la prima volta, Gino si sentì solo, perso. Non sapeva cosa pensare e cosa fare. Si gettò sulle spalle un giaccotto e uscì per la città… per Pavia. Il tempo prometteva pioggia. Arrivato, quasi in trance, in Strada Nuova, si trovò sotto un temporale furibondo. L’Ing. Gino trovò riparo sotto un portone insieme ad alcune persone… Ad un tratto senti una mano che stringeva il suo braccio. Era Lisa la sua prima morosa con quale aveva convissuto per un paio d’anni… Gino l’abbracciò. Si mise a piangere… e quasi sottovoce… “Forse, ho bisogno di te.” – Buona giornata a tutti. Dino (44)