dino secondo barili

LA SIGNORA LIDIA racconto (45) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia,pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti)45La Signora Lidia… e un amore dimenticato (forse)Quando passano gli anni, la vita si vede in modo diverso. Anche per la Signora Lidia è la stessa cosa. Solo che adesso è tra i sessanta e i settanta anni e a volte … preferirebbe dichiarare qualche anno di meno. L’altro giorno la Signora Lidia non se la sentiva di uscire di casa. Preferì rimandare le commissioni che aveva in mente di fare… Il tempo, però, non passava mai. Così, tanto per fare qualcosa, cercò di mettere ordine nelle sue carte… lettere e cartoline che giacevano in modo disordinato dentro ad un cassetto. Non l’avesse mai fatto. E’ stato come sfogliare l’album dei ricordi… alcuni dei quali “avevano ancora” il potere di “bruciare”. Per esempio, quella cartolina da Sanremo scritta trent’anni fa…da un suo spasimante, il Signor Carlo. Un vicino di casa, di qualche anno più anziano. La Signora Lidia aveva sempre pensato di sposarsi e mettere su famiglia, ma le condizioni familiari erano state determinanti. Allora, aveva a carico sua madre… la quale, vuoi perché era rimasta vedova, vuoi perché cercava di tenere l’unica sua figlia legata a sé … tutti gli uomini che si affacciavano all’orizzonte venivano prontamente “bocciati”. Uno perché aveva il naso storto. L’altro perché lavorava nei campi… un altro ancora… non si sa perché. Così la Lidia si trovò a quarant’anni … con gli occhi rivolti verso “un principe azzurro… che non arriva mai”. Un giorno, però, il suo vicino di casa, il Signor Carlo, era rimasto senza sale. Stava facendo da mangiare e non poteva correre a comprarlo. Così (necessità non vuol legge) il Signor Carlo si rivolse alla Signora Lidia la quale fu ben felice di essere utile. Il Signor Carlo, però, aveva la nomina di uno scapolone impenitente, un latin lover, un bell’uomo, con una parlantina che incantava. Non si limitò a chiedere il sale, riceverlo e ringraziare… aggiunse anche qualche cosa in più. -“Ma lo sai, Lidia, che sei proprio una bella donna… Con te farei faville… il mio cuore scoppierebbe di felicità … e anche il tuo.” La Signora Lidia era sola in casa… arrossì… si schernì, ma il complimento le fece piacere, la fece sudare. Alla sera, si addormentò pensando al Signor Carlo. Cercò di dimenticarlo… ma più cercava di farlo e più la figura del “baldo latin lover” ingigantiva nella sua mente. Quella notte, la Signora Lidia sognò il Signor Carlo. Lui e lei, erano sulla riva del fiume Ticino, al Ponte di Barche di Bereguardo … Un sogno lunghissimo, piacevolissimo, indimenticabile. Ora, quella cartolina da Sanremo scatenava ricordi “volutamente” dimenticati… eppure ancora così “caldi”. Negli occhi e nella mente della Lidia, c’è ancora il rimpianto… per “non” aver ricambiato un bacio che il Signor Carlo, “sfacciatamente” le aveva dato sulla bocca… Ora, a distanza di anni, si rende conto di aver sbagliato… -“Che stupida sono stata!” …Annotazione Importante - Chissà se, potendo tornare indietro, la Signora Lidia rifiuterebbe ancora quel bacio… – Buona giornata a tutti. Dino  (45)