dino secondo barili

MARIA E GLORIA racconto (54) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia,pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti)54Maria e Gloria…e la “fuga” a Nantes (Francia)Ci sono storie che lasciano con il fiato sospeso. Sembrano scherzi del destino…oppure, il “divertimento”… del destino. Maria e Gloria sono state amiche fin dalla prima elementare. Il giorno in cui si sono conosciute. Lo stesso giorno in cui la maestra le ha messe una accanto all’altra… nello stesso banco. E da allora hanno continuato ad esserlo… alle medie, al liceo e poi all’Università… Ma arriva il momento in cui la separazione diventa inevitabile. Dividere le strade … o morire. Non nel senso reale, ma in quello psicologico. Finché si è ragazze non si fa caso, ma quando interviene il “primo moroso”, le cose cambiano. Del resto Gloria era bella…ed esuberante. Mentre Maria, ragazza normale, manteneva un atteggiamento sottotono, quasi indefinito. Così, ogni qualvolta si presentava l’occasione di conoscere un nuovo “ragazzo”… Come finiva? Finiva tra le braccia di Gloria, la quale esuberante ed espansiva com’era… lo attraeva come fosse “una mosca” … e lei il miele! Il fatto è che Gloria… si stancava presto del nuovo ragazzo… Come, facilmente attraeva il nuovo “arrivato”… così lo lasciava … Lo “abbandonava alle “ortiche”. Maria, pur di mantenere l’amicizia con Gloria, faceva finta di nulla… ma ogni giorno diventava sempre più insofferente. Fu ad una lezione di diritto all’Università che Maria mise gli occhi su un ragazzo del suo corso. Gloria era assente quel giorno. Maria fece finta di nulla, ma colse nel ragazzo lo stesso interesse per lei. Insieme andarono a prendere un caffè al Bar… e a quel tavolino ci rimasero fino a sera. Ora c’era la parte più difficile… come creare la “difesa” all’inevitabile arrivo di Gloria? Sembrava una cosa semplice, ma non lo era affatto. Ad un tratto, Maria ebbe un’illuminazione. “Sai, Michele (questo era il nome del ragazzo, suo compagno di corso all’Università). Appena laureata…mi trasferirò a Nantes in Francia.” – “A Nantes?…in Francia? E cosa ci vai a fare?” rispose Michele… e continuò. “Ma tu, Maria, ci sei già stata a Nantes?” – Maria cadde dalle nuvole… A Nantes non c’era mai stata, ma aveva letto qualcosa che l’aveva affascinata. Aveva letto, per esempio, che Nantes è posta alla foce del fiume Loira, ha trecentomila abitanti (uno più, uno meno) ed è chiamata “La Venezia dell’Ovest”. Quello, però, che aveva colpito Maria era la scritta che si trovava nello stemma della città. Diceva. “Nettuno favorisce coloro che viaggiano”. Maria in quel momento avrebbe voluto partire con Michele… verso nuovi lidi, nuove esperienze, nuove scoperte… Fu in quel momento che Michele si sentì circuito, affascinato, ammagliato dalla ragazza che si trovava al suo fianco… “Sai, Maria, io sono e abito a Nantes. Anzi, voglio dirti che nello stemma di Nantes, la “scritta” ha un secondo significato. Dice: “Nettuno sorride a coloro che osano”. In quell’istante, arrivò Gloria. Nonostante l’esuberanza, non aveva più armi per competere. Maria aveva vinto la “sua” battaglia … dell’amore.. (54)