dino secondo barili

IL CIOCCOLATO di Teresa Ramaioli


IL CIOCCOLATO di Teresa Ramaioliiltuonoilgrillo il 04/10/14 alle 13:24 via WEBCIOCCOLATO---La storia del cioccolato ha origini lontane che si perdono tra i miti e le terre dell’America Latina. Una leggenda narra che il Dio azteco Quetzalcoàtl possedesse un immenso tesoro composto da tutte le ricchezze del mondo, oro e argento, pietre e oggetti preziosi, come una grande abbondanza di alberi di cacao di diversi colori. Ammalatosi gravemente, quando era ancora re, Quetzalcoàtl per trovare sollievo alle sue sofferenze fu spinto a bere una pozione che gli avrebbe ridato la salute. La pozione lo portò alla pazzia, facendolo fuggire verso il mare dove, su una zattera di serpenti intrecciati, si allontanò scomparendo. Prima di partire, Quetzalcoàtl promise che sarebbe ritornato per riprendersi il suo ricco regno. Secoli più tardi, nel 1519, una grande nave carica di uomini con scintillanti armature come scaglie di serpente ed elmetti piumati, fece la sua comparsa vicino alla costa orientale del regno azteco. L’imperatore Montezuma ricordandosi della profezia, accolse pacificamente quella nave pronto a restituire il regno al Dio Quetzalcoàtl. Sul battello però non vi era il Dio azteco, ma un conquistatore spagnolo: Hernàn Cortès. Vennero offerti molti doni quali oro, argento, pietre preziose, schiave e cesti pieni di semi di cacao.Inizia da qui la storia del cacao in Europa, i conquistatori, diedero inizio all’espansione della conoscenza del cacao in tutti i continenti. Narra la leggenda che, in un tempo ormai lontano, viveva una bellissima principessa, che fu messa a guardia di un antico e vasto tesoro dallo sposo, partito per una guerra in un paese lontano. Assediata e in seguito catturata da popolazioni nemiche, impazienti di strapparle il tesoro che ella custodiva con tanto amore, fu uccisa quando rifiutò di rivelarne il luogo del nascondiglio. Si racconta che è dal suo sangue che nasce la pianta del cacao, con semi amari come la sofferenza, rossi come il sangue ma eccitanti e forti come la virtù. Ciao Teresa Ramaioli