dino secondo barili

LA PASSEGGIATA DEL RAG. FRANCHINO racconto (136) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere  con persone reali o fatti realmente avvenuti) 136 La passeggiata del Rag. Franchino… a Pavia Quando un abitante di Pavia ha voglia di sgranchirsi le gambe… fa quattro passi lungo la riva sinistra del Ticino… Questo è quanto consigliato da parecchi medici i quali trovano che il luogo ha molte caratteristiche interessanti... e fa bene alla salute. Infatti, oggi, la “passeggiata” è molto ben tenuta… ed il contatto con il fiume è immediato. Il fiume Ticino, inoltre, è una “realtà viva”… La vegetazione, le piante, l’acqua stessa (del fiume) è viva. Trasmette quel senso di “serenità e di eternità” che non si prova in alcun altro luogo. Lo diceva, l’altro giorno, anche il Rag. Franchino (nome avuto da bambino… che si è portato fino alla pensione… avvenuta qualche mese fa). “Le persone sono abituate a passare una vita in un luogo senza rendersi conto “dell’eternità” del luogo stesso.” – diceva il Rag. Franchino – “Per esempio. Lungo la “passeggiata pavese” si ha la sensazione che il tempo non sia passato… Sembra di vedere ancora i pescatori, i cercatori di sassi… e tanti cercatori d’oro. … Già, l’oro! L’oro del Ticino.. Fino a parecchi secoli fa, l’oro del Ticino ha fatto gola a tutti… Sia a coloro che avevano la concessione rilasciata dalle Autorità, sia a coloro che (l’oro) lo cercavo di frodo. Anzi, è proprio dai “cercatori di frodo” che l’oro del Ticino è sempre stato sulla bocca della gente… Quando (alcuni lustri fa) il fiume Ticino andava in piena (almeno due volte l’anno)… i cercatori di frodo scrutavano l’alveo del fiume … e trovano spesso il prezioso metallo. Siccome la gente è sempre stata sensibile all’oro… non potevano ignorarlo. Se un cercatore d’oro del Ticino, dopo una piena, cambiava casa, modo di vestire e vivere ...le persone capivano subito da dove veniva il “nuovo benessere”… dal Ticino! Fu così che nacque una leggenda particolare. Si racconta che il 15 gennaio 1415, dal Porto di Pavia, nei pressi dell’attuale Ponte Coperto, stava partendo un’imbarcazione diretta Venezia per il Carnevale. Il fiume era agitato e gonfio d’acqua causa le piogge incessanti dei giorni precedenti. La giovane Contessina, Isidora Pavia (come il nome della città), vestita di rosso … scarpe rosse e guanti rossi, accompagnata dal suo promesso sposo, si stava per imbarcare… quando le scivolò il piede. Cadde in acqua scomparendo nelle profondità del fiume. Teneva tra le mani un cofanetto pieno di monete d’oro … La donna ed il suo cofanetto non vennero mai ritrovati. Si dice, che la leggenda abbia avuto una conclusione originale. Il 15 gennaio 1815, un giovane pescatore pavese di nome Firmino, disperato e sfortunato… come pochi a Pavia, stava pescando nei pressi del Ponte Coperto. In realtà non stava pescando. Stava tenendo gli occhi nell’alveo del fiume per vedere se comparisse qualcosa dopo la piena dei giorni precedenti. Ad un tratto Firmino vide un cofanetto. Si precipitò nell’alveo. Prese il cofanetto. Lo aprì. Era pieno delle monete d’oro… Erano le monete d’oro della Contessina Isidora Pavia. La testa di Firmino andò subito in visibilio… In quel momento, però, i “suoi” malconci abiti di pescatore, mutarono aspetto, diventando quelli di un Nobile Signore del 1400. Lo stupore di Firmino fu immediato. Non era finita… Dall’acqua del Ticino uscì una ragazza bellissima, vestita di rosso, scarpe rosse e guanti rossi. Era la Contessina Isidora Pavia, la quale prese sotto braccio Firmino e insieme si avviarono verso un’imbarcazione in partenza dal Porto di Pavia diretta a Venezia… per il Carnevale. (136)