dino secondo barili

TINA E IL TRENO DELL'AMORE racconto (816) di Dino Secondo Barili


26 NOVEMBRE 2014 ALMANACCO DI STORIA PAVESE Trivolzio – 26 novembre 2014 – Mercoledì - 12.00 Intrigo … … a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono  frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che vedere con persone o fatti realmente avvenuti) 816 Tina, il treno dell’amore La Dott. Tina non era il tipo dal lamento facile … anzi, era quella che dava coraggio alle amiche in ogni occasione. “Dai, vedrai che tutto passerà. Lascia fare al tempo. Quello che oggi appare come una sfortuna può trasformarsi in una benedizione” Un anno fa, però, anche la Dott. Tina, cinquant’anni, single, bellissima, Dirigente presso una Agenzia Commerciale di Milano, abitante a Pavia, aveva cominciato a lamentarsi … Se la prendeva col fatto che ogni mattina doveva alzarsi alle 5 e 30 e da un po’ di tempo le cose non andavano per il verso giusto. Si vedeva lontano un miglio che la sveglia delle 5 e 30 era una scusa. Una scusa per mascherare altre ragioni che ovviamente non voleva dire. Del resto era una vita che la Dott. Tina si svegliava alle 5 e 30 del mattino. Da Pavia a Milano il treno ci mette mezzora e le 5 e 30 è l’orario ottimale per svegliarsi. Per anni la Dott. Tina si svegliava (a volte anche prima che suonasse la sveglia) … si preparava … e correva al treno. Lì c’era già il Dott. Carlo che l’aspettava. Insieme prendevano il caffè. Leggevano il giornale. Si scambiavano le notizie del mattino. Poi, via … mezzora di treno. Alla Stazione Centrale di Milano … un saluto veloce … ed ognuno prendeva la strada del proprio Ufficio. Era stato così per anni. La Dott. Tina si trovava bene con il Dott. Carlo. Mai una discussione … mai un’incomprensione. D’altro canto il Dott. era di una finezza esagerata. “Tina come stai? Ti vedo sopra pensiero … Cosa vuol dire?” – “Ma, no … Carlo … sai come siamo noi donne … diamo sempre corpo alle ombre” Effettivamente non erano solo ombre … C’era stato un periodo in cui alla Dott. Tina, il caffè, le cortesie, la puntualità al treno Pavia Milano non bastavano più. Si era messa in mente che, forse, lei e il Dott. Carlo avrebbero potuto fare una coppia vera ... che mangia alla stessa tavola … guarda la TV seduti sullo stesso divano … dorme nello stesso letto … e fa altre cose insieme. La Dott. Tina ci aveva provato in tutte le maniere. Non ci aveva cavato un ragno dal buco. Da quell’orecchio il Dott. Carlo non ci sentiva affatto … e non riusciva a capire il perché. La Dott. Tina, però, si trovava bene con Carlo. Carlo era il suo punto di riferimento. Non era solo il suo punto di riferimento del mattino alla Stazione Ferroviaria di Pavia … Era il motivo stesso per il quale, la Tina, si svegliava puntuale alle 5 e 30 del mattino. Si metteva in ordine e correva al treno. Un anno fa, però, la Dott. Tina aveva cominciato a lamentarsi della sveglia delle 5 e 30 del mattino … Non era solo il problema della sveglia … era tutto l’insieme delle cose che non andavano. C’era una ragione precisa. Da alcuni mesi il Dott. Carlo aveva cominciato ad accusare disturbi. Ha cominciato a fare esami su esami. Alla fine, i medici gli avevano consigliato di prendersi un periodo di riposo …. Lasciare il lavoro almeno per un po’. Lì, sono cominciate le lamentele della Dott. Tina … per la sveglia delle 5 e 30. Da un po’ di tempo, la cinquantenne si alzava svogliata … Alla Stazione Ferroviaria di Pavia non c’era nessuno ad attenderla. Nessuno a chiederle “Tina … come stai? Ti vedo un po’ assorta, taciturna. Cosa hai? Non ti senti bene?” … e lei “No, no, Carlo … sono solo un po’ di paturnie … lo sai come siamo noi donne” Un anno fa, però, è accaduto un fatto … Mentre svogliatamente la Dott. Tina stava cercando un posto libero sul treno del mattino Pavia Milano, causa un movimento brusco, le è sfuggito di mano il libro che aveva appena acquistato. Un Signore pressappoco della sua età l’avvertì. “Signora è suo il libro che è caduto sul pavimento?” La Dott. Tina ringraziò e raccolse il libro che non aveva ancora letto. Il libro era finito tra valige e borse. Si era spiegazzato. Una pagina si era piegata … come se volesse essere letta subito. La cinquantenne prese posto vicino al finestrino e lesse … “ … non tutto ciò che passa è finito. A volte è solo una parentesi … un modo nuovo per ricominciare meglio di prima … E’ il momento di pensare a vivere … sognare … immaginare. L’importante è avere fiducia” La Dott. Tina non aveva ancora terminato di leggere l’ultima parola … quando il suo telefonino si è messo suonare. “Tina sono Carlo. Ho avuto l’esito degli esami … tutto a posto. Sono sano, anzi, sanissimo. Prima di riprendere il lavoro, però, ho deciso di passare un mese di vacanza sulla Riviera Ligure nella mia nuova casa in riva al mare. Hai voglia di passare la vacanza con me?” Alla Dott. Tina quelle parole non erano sembrate vere. Le aveva attese una vita. “Certo Carlo. Questa sera ne parliamo a cena … a casa mia” Nella vita è sempre il momento di ricominciare a sognare … perché “i sogni son desideri … desideri di felicità” .  - Questo è il racconto 816, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino