dino secondo barili

GIANSERRINO racconto (159) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti) 159 Il Dott. Gianserrino e l’ortaglia Nella vita di ieri e di oggi, ci sono sempre state persone intraprendenti. Uno di questi è sicuramente il Dott. Gianserrino (di nome) che due anni fa, fresco di Laurea, ventiseienne, decise di dedicarsi all’orto. Qualche lettore dirà che non è un lavoro da “dottore laureato”… con le mani bianche e senza calli. Le cose sono andate così. Il Dott. Gianserrino aveva conseguito la Laurea in Lettere. Dopo un “giro di ricerca” per uno sbocco lavorativo si era reso conto che il “mercato” era saturo… L’attesa di un posto sarebbe durata anni. Vicino all’abitazione del Dott Gianserrino c’era un’ortaglia molto ben tenuta dal signor Francesco… un agricoltore con la passione dei prodotti dell’orto. Il signor Francesco non aveva un’ortaglia… “aveva un piccolo Eden”, con prodotti di prima qualità … ricercatissimi da moltissimi clienti. Il Dott. Gianserrino, anche quando studiava all’Università, era sempre stato attratto da quell’ortaglia e dai prodotti coltivati dal signor Francesco… Quando aveva qualche ora disponibile, lo “studente universitario”, la passava nell’ortaglia. Ascoltava le storie raccontate dal signor Francesco. Alcune volte, “l’ortolano” (cosi si definiva) era stato esplicito. “Gianserrino… se una volta laureato, non trovi lavori, vieni da me. Qui il lavoro non manca mai… e puoi fare una bellissima carriera”. Gianserrino ci rideva sopra, ma non più di tanto. Ora, che era laureato… quell’offerta l’allettava assai. Il neo – dottore, dopo la Laurea fece sei mesi di affannose e infruttuose ricerche di lavoro… Alla fine si decise per il grande passo. Un giorno si presentò al signor Francesco e chiese se poteva fare qualcosa. L’anziano agricoltore/ortolano l’accolse a braccia aperte. In brevissimo tempo diede a Gianserrino tutto le necessarie informazioni e le direttive (anche economiche) che potevano essere utili per intraprendere un’attiva di “alto livello qualitativo”. “Punta in alto… punta alla qualità” ripeteva sempre il signor Francesco. “Meglio produrre poco e di livello qualitativo elevato … che fare una produzione esagerata, senza valore. E’ la qualità che vince.” Gianserrino, ormai aveva capito il meccanismo. L’orto produceva perchè oltre al lavoro c’era anche l’ingegno, la passione… Gianserrino di passione ne aveva da vendere. Una mattina di un anno fa il signor Francesco si era sentito poco bene e nell’ortaglia non ci era andato. Non solo quel giorno … ma anche nei giorni successivi. I disturbi fisici del signor Francesco avevano preso una brutta piega… L’ortaglia era finita tutta sulle spalle del Dott. Gianserrino il quale prese a lavorare con rinnovata lena. Purtroppo il lavoro era molto e serviva un’altra persona. Il signor Francesco aveva un’unica figlia, la quale aveva appena conseguita la Laurea in Lettere. Fresca di Laurea volle dare un’occhiata all’ortaglia del padre. Dopo aver visto il Dott. Gianserrino all’opera … volle provare anche lei. Ora, lavoravano in coppia… si frequentavano… e in coppia facevano anche altre cose… progettando il loro domani. Del resto, oggi, “per produrre ortaggi”… ci vuole la Laurea.(159)