dino secondo barili

CESARE E JOSETTE racconto (160) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti) 160 Cesare e Josette Due anni fa, il Dott. Cesare, bell’uomo, scapolo, Commercialista benvoluto, aveva deciso di cambiare abitazione. Per vent’anni aveva vissuto nello stesso Palazzo, condominio di otto famiglie, poco lontano dal centro storico di Pavia. Per dieci anni tutto era andato nel migliore dei modi. Poi, durante una riunione di condominio, erano uscite delle “osservazioni di troppo” ed i rapporti tra le famiglie non sono più stati quelli di prima. Inoltre, nel Condominio abitavano due sorelle nubili, in due appartamenti diversi, le quali si erano invaghite, entrambe, “dello scapolo del palazzo”… il Dott. Cesare, appunto, il quale, però, in fatto di donne, aveva altri gusti. Risultato. Quando, la sera, il Dott. Cesare rientrava nella propria abitazione si sentiva “assediato”. Se non si apriva la porta della Signorina Cesy, 45 anni, Professoressa di Lettere … “Dottore le occorre qualcosa?” …si apriva la porta della Signorina Cory, 43 anni, Professoressa di Matematica … “Dottor Cesare, questa mattina un fattorino le ha lasciato un avviso nella cassetta della posta.” Un ossessione! Il Dott. Cesare non ne poteva più. Soltanto all’udire “certe voci”… la tensione andava alle stelle. Due anni fa, il Commercialista aveva preso la decisione di cercare un altro appartamento in Pavia. Dopo averne “visitati” parecchi, il Dott. Cesare trovò l’abitazione che faceva al caso suo. Una palazzina di sei appartamenti con ingressi indipendenti… dove ognuno dei condomini era certo di non essere visto e “controllato” quando entrava e quando usciva. Inoltre, la Palazzina era a pochi passi dal Fiume Ticino, una delle passioni del Commercialista, il quale praticava canoa con regolarità. Le trattative si svolsero in modo veloce ed il trasloco nel nuovo appartamento, pure. Quando il Dott. Cesare si trovò nella nuova abitazione gli parve di “aver raggiunto il Paradiso”. L’appartamento aveva un ampio balcone che guardava proprio sul fiume Ticino. Poteva osservare le anatre selvatiche che prendevano il volo oppure si abbandonavano alla corrente del fiume … lasciandosi cullare. E venne il giorno di conoscere i comproprietari della Palazzina. L’Amministratore del Condominio, appena entrato nella Sala riunioni, avvisò i presenti che la proprietaria dell’appartamento confinante con quello del Dott. Cesare avrebbe ritardato di una decina di minuti. Aveva una prova di danza proprio quella sera. Nessuno dei condomini commentò. Fu quando la “ritardataria” entrò nella Sala che ci fu un “oh” di meraviglia. La “condomina” era una bellissima ragazza di ventidue anni, fisico mozzafiato, fascino da far perdere i capelli anche a coloro che in testa non ne avevano più. La stessa voce con la quale salutò i presenti aveva un non so che di magico. “Sono, Josette… scusate il ritardo”. Nessuno fiatò. Il Dott. Cesare, uomo abituato alle riunioni, rimase scioccato. Non avrebbe mai immaginato di avere come “confinante” una così deliziosa fanciulla. Alla fine della riunione il Commercialista aveva già perso la testa. Quella era la donna che aveva sempre sognato e desiderato. Da persona avvezza ai rapporti sociali, il Dott. Cesare, andò subito al sodo. Invitò a cena Josette, la quale non se lo fece dire due volte… Tre giorni dopo, lo stesso Dott. Cesare, propose a Josette, di aprire una porta interna tra i due appartamenti … per comunicare meglio. (160)