dino secondo barili

MIKI E GIOVANNI IN GITA A FIRENZE racconto (163) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti) 163 Miki e Giovanni… in gita a Firenze (un anno fa) Miki non era mai stata a Firenze. Aveva sempre desiderato visitare la città dei Medici, ma ogni volta c’era stato un intoppo. L’ultima occasione era stata un decina di anni prima. Un Gruppo di Volontariato di Pavia aveva organizzato una gita a Firenze. Miki aveva aderito… poi sopraggiunsero delle difficoltà all’interno del Gruppo e la gita è andata in fumo. Ora, però, c’era Giovanni che aveva in mano la situazione. Miki era certa che avrebbe visitato Firenze. In ogni situazione, deve sempre esserci una persona che prende “le redini” tra le mani. Giovanni era il tipo di cinquantenne che non aveva bisogno di “lezioni”. Era impiegato in una Società di trasporti…e conosceva “vita, morte e miracoli” delle città e dei paesi d’Italia. Firenze, poi, era la sua città preferita. “Vedi, Miki. Visitare una città è come un gioco… Bisogna essere appassionati. Prendiamo il treno superveloce a Milano e in poco più di un’ora siamo nella città dei Medici. Visita alla città… senza fretta. Firenze è relativamente piccola. L’importante è documentarsi prima … oppure, avere una guida … come me” Giovanni sorrise … Miki, pure. Un sorriso spontaneo, completo. Miki sapeva che Giovanni non si sarebbe fermato al sorriso. Infatti, andando a Milano, il bel cinquantenne, la prese sottobraccio e non la lasciò più. Lei, Miki, stessa età, aveva trovato l’uomo giusto, quello che non lascia nulla al caso. Frutto dell’esperienza? Esperienza con altre donne? Non era il caso di farsi domande … Miki era l’ultima (in ordine di tempo)… Ma quale importanza aveva? A cinquant’anni un uomo è un uomo, un uomo fatto…Se non ha fatto certe esperienze … il tempo perso… non torna più. Il treno superveloce è un vero piacere. Hai la sensazione della “culla”… di essere cullato. Miki si sentì “cullata” da Milano a Firenze. Non solo dal treno, ma anche da Giovanni. Quando si ha la compagnia della persona giusta, che piace…e della quale ci si sta innamorando… tutto sembra un sogno… un sogno a lungo atteso. Per Miki, gli anni passati non contavano più… Solo il presente contava. Contavano le parole di Giovanni, i suoi gesti, le sue gentilezze, il caffè sorseggiato come fosse un liquore… Miki faceva fatica a seguire le descrizioni di Giovanni. Particolari, aneddoti, storie raccontate sul filo della storia. “Miki, vedi quel portone? Si racconta che Leonardo da Vinci trovandosi qui a Firenze per impegni ha visto uscire un bel ragazzo da quel portone. Subito  si sentì attratto. Cominciò ad osservarlo. A seguirlo come … calamitato. Per ore … per giorni … Poi, tutto ad un tratto, il grande pittore, ha perso ogni interesse … Il ragazzo non l’attraeva più. L’incantesimo era finito.” Miki, guardava Giovanni mentre raccontava… Ne era incantata. Nella sua mente si stava facendo strada una domanda. “Questi momenti… quanto tempo durano?” In quell’istante…Giovanni l’abbracciò. La strinse forte …e la baciò (163) -