dino secondo barili

SEVERINO E L'ORGANINO VAGABONDO racconto (844) di Dino Secondo Barili


24 DICEMBRE 2014 ALMANACCO DI STORIA PAVESE Trivolzio – 24 dicembre 2014 – Mercoledì - 12.00 Intrigo … … a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono  frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che vedere con persone o fatti realmente avvenuti) 844 Severino e l’organino vagabondo La Vigilia di Natale è il momento dei regali. Parecchie persone arrivano all’ultimo giorno e si ricordano di aver dimenticato una persona cara o importante. Allora … corsa forsennata, al limite dello spasimo, per correre ai ripari. Molti anni fa, non è stato così in un paesino della provincia di Pavia (Trivolzio … tanto per non fare il nome). Allora, Trivolzio era un piccolo paese (non è grande neppure adesso con i suoi 1900 abitanti) e le persone si conoscevano tutte. Molte erano imparentate tra loro. Trivolzio era chiamato … il paese di Severino perché, il giovanotto aveva una bella voce da tenore ed ogni sabato cantava a squarciagola all’Osteria della Felicità. Per parecchi anni, ogni sabato sera, Severino regalava ad ogni Trivolzino e tutti coloro che lo desideravano canzoni d’amore, romanze e pezzi d’opera tra i più conosciuti. La vita, però, è fatta di alti e bassi. Un giorno di maggio, Severino ha perso la voce e non è più riuscito a cantare. A nulla sono valse le visite dei Medici. Tutto finito. Trivolzio e l’Osteria della Felicità sono ritornati ad essere quello che erano prima. La gente fa presto a dimenticare. Severino, no. Ricordava con nostalgia il bel tempo in cui poteva cantare a squarciagola. Severino, però, aveva un segreto. Per prepararsi all’esibizione del sabato … Severino si recava alla Lanca del Mistero nei boschi del fiume Ticino per fare i gorgheggi. In quell’occasione la Lanca del Mistero si popolava di anatre selvatiche che si muovevano sull’acqua al ritmo delle canzoni e delle romanze che il giovanotto cantava. La Vigilia di Natale di quello stesso anno in cui ha perso la voce … Severino era sul disperato. Pensò di andarsi a sfogare alla Lanca del Mistero. Venne accolto da un incredibile numero di anatre selvatiche che gli hanno fatto trovare il loro “regalo di Natale” … Una scatola con la scritta “Organino vagabondo”. Severino è rimasto allibito … Appena Severino pensava una canzone … l’Organino vagabondo si metteva a suonare … e le anatre selvatiche a danzare sull’acqua della Lanca del Mistero. Severino comprese subito che si trattava di un organino magico. Uno di quelli che soltanto le anatre selvatiche erano in grado di costruire. Ora, Severino poteva riprendere il suo amore per le romanze e le canzoni d’amore. Ringraziò le anatre selvatiche e con il suo organino vagabondo ha cominciato a girare da un osteria all’altra. Una canzone qui … una romanza là. Appena si accorgeva che la gente  pensava ad altro … Severino prendeva il suo organino sottobraccio e cercava un’altra Osteria.  Si sa che ai giovanotti piacciono le ragazze. Severino, durante i suoi vagabondaggi, arrivò in Lomellina, all’Osteria del Ranocchio d’Oro. L’Osteria era gestita dall’Ostessa Desideria che era la più bella donna della provincia di Pavia. Alta, bionda, occhi azzurri e gambe che da fine del mondo. Per Severino è stato un colpo di sole … di quelli fulminanti. L’organino vagabondo non smetteva mai di suonare. Desideria aveva finalmente trovato l’uomo della sia vita: Severino … Severino di Trivolzio, il quale aveva perduto la voce per cantare … ma aveva tante altre virtù … Per esempio. Aveva pensato di portare Desideria alla Lanca del Mistero … per farle conoscere le anatre selvatiche autrici dell’Organino  vagabondo …  l’Organino che suona e va … ora di qua, ora di là … e regala felicità. Questo è il racconto 844, scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per… il piacere di chi scrive… e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino