dino secondo barili

ANNALISA A PARIGI racconto (208) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti) 208 Annalisa … a Parigi La Dott. Annalisa lo sapeva, ne aveva la certezza. Quando l’aria in un “ambiente” diventa irrespirabile, le tensioni si sommano, le persone non fanno altro che lamentarsi, non c’è che una soluzione: partire! Un bel viaggio e via. Naturalmente, coloro che possono permetterselo… dal punto di vista economico. Per fortuna, la Dott. Annalisa, poteva. Era nelle condizioni economiche di permettersi un bel viaggio a Parigi. Parigi era la capitale che amava di più. Nella quale era stata più volte. Che conosceva meglio. La città nella quale si abbandonava a lunghe passeggiate. Non importava che, questa volta, doveva andarci sola. Non ne aveva parlato nemmeno con la sua migliore amica, Renza, collega di stanza nel laboratorio di ricerca presso cui lavorava. Anzi, non ne aveva parlato perché avrebbe dovuto svelare il “rospo” che aveva in gola: la fine della sua storia d’amore con Goffredo. Una storia iniziata due anni prima e finita per “incompatibilità… di gusti”.Ad Annalisa piaceva la musica lirica e classica …a Goffredo no. Ad Annalisa piaceva il teatro (tutto il teatro)…a Goffredo no. Annalisa, quarantacinque anni ben portati, alta, bionda, viso da strega, con un fisico da far invidia ad una ventenne, non era più nell’età di sopportare a lungo un “conflitto”… di tale natura. Una persona sta bene con un’altra se condivide gusti ed emozioni, momenti di passione e condivisioni “irreali”. Annalisa aveva deciso… Parigi era il luogo ideale per un tuffo nel “sogno”. Tre giorni e due notti, nel suo albergo preferito, a due passi dalla Senna e da Notre-Dame… Da quel “quartier generale” avrebbe vissuto una delle città più belle del mondo… a piedi, da sola  … dal mattino alla sera. L’aereo, da Milano, è il mezzo più facile per raggiungere Parigi. Un viaggio, però, non è mai quello che una persona programma. Un viaggio è “un’idea”… in un mare di coincidenze. La prima coincidenza, Annalisa l’ebbe appena salì sull’aereo. Nel posto accanto al suo c’era una sua conoscenza parigina: Juliette. Una ricercatrice con la quale aveva collaborato diverse volte. Juliette abitava a Parigi e fu ben felice dell’incontro. Per Annalisa era la persona giusta per allacciare nuove conoscenze. A Parigi, Juliette presentò Annalisa ad un gruppo di amanti di musica lirica. Un gruppo ristretto di appassionati del quale faceva parte Gustave, un cinquantenne innamorato della lirica italiana. Non solo, Gustave, aveva studiato canto come tenore, ma si esibiva, ogni tanto, nelle feste private. Ad Annalisa, Gustave era piaciuto subito, come artista e come uomo… Per la raffinatezza dei suoi modi, per la vastissima cultura musicale… per la voce eccellente. Cosa poteva servire, a Parigi, ad una donna come Annalisa? Un uomo! …  ed un accompagnatore come Gustave! Con raffinata eleganza, Gustave si offerse subito di essere al servizio di Annalisa. Impossibile enumerare le vie, le piazze, i giardini visitati. Già, i giardini. Parigi ha i più famosi del mondo dove l’atmosfera romantica fa miracoli. E tra un miracolo e l’altro … Annalisa si è trovato tra le braccia di Gustave. Non solo per alcuni romantici baci… ma anche per notti infuocate. Annalisa capì che tre giorni erano pochi… e decise di prolungare la vacanza. Fu una buona idea. (208) -