dino secondo barili

LA PROF. ELISA racconto (210) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti) 210  La Prof. Elisa e il Docente di Musica Quarantacinque anni è l’età delle grandi crisi personali. Se poi si sommano ad altre crisi, il quadro diventa complicato. Così era lo stato d’animo della Professoressa Elisa, Docente di Lettere presso un Liceo di Milano. Elisa aveva iniziato la sua attività con grande entusiasmo, ma dopo poco tempo si era resa conto che non erano solo gli studenti a metterci poco impegno, ma anche tutto quello che stava intorno (…genitori compresi). La crisi, allora, era durata poco perché “parte della mente” della Professoressa Elisa era occupata da un “amore” che faticava a trovare la strada giusta: il Rag. Callisto. Tra i due c’era una certa intesa, ma la differenza d’anni (lui aveva venti anni più di lei) e soprattutto la differenza di attività (Callisto faceva il commerciante) le cose non andavano troppo bene. A fatica, Elisa, rimandava tutto ad un ipotetico domani…. fino a quando, un giorno, Callisto prese la decisione di chiudere il rapporto… restando buoni amici. E’ possibile restare buoni amici dopo essere stati fidanzati? Ma? Forse. Elisa e Callisto si trovavano, ogni tanto, al Bar per prendere un caffè, ma non c’erano più argomenti tra i due. In occasione delle vacanze di Pasqua dello scorso anno, al quarantacinquesimo anno di età, la Professoressa Elisa era in crisi profonda. Cercava di darsi un tono, ma la fatica era tanta, troppa. Il sabato di Pasqua, Elisa cercò svago camminando sola in Piazza del Duomo a Milano dove c’è sempre tanta gente. E’ un luogo neutro dove ci sono tante persone e poche si conoscono. Ogni persona cammina e vive per sé stessa, nel proprio mondo. Non era il massimo per la Professoressa Elisa. Era, però, la sola cosa da fare per non restare in casa sola, tra quattro mura, a rimuginare i propri pensieri. In Piazza del Duomo (si dice … il Destino!) Elisa incontrò la sua coetanea e collega presso un altro Liceo, la Prof. Rachele, allegra, entusiasta, pimpante. “Elisa, cosa fai in Piazza del Duomo a quest’ora?” (erano le nove del mattino). Elisa non rispose. Avrebbe dovuto dire come andavano (male) le cose. “Elisa, non sei mica in crisi? Se mi ascolti ho quello che fa per te. Sto aspettando Claudio, il Prof di Musica, collega nel Liceo presso cui insegno. Insieme dobbiamo andare a fare una ricerca sui vecchi modi di vita nelle antiche cascine lombarde. Storie, leggende, filastrocche, canzoni popolari. Noi le raccogliamo. Le elaboriamo. Facciamo ricerche bibliografiche. Parliamo con le persone anziane che ci raccontano il loro passato. Poi, prepariamo uno spettacolo molto artigianale …e lo portiamo tra gente. Se vuoi, puoi entrare nel gruppo e sicuramente ti troverai bene. Oggi, le persone fanno le cose senza sapere il perché. Invece, bisogna sempre sapere perché si fa una cosa oppure un’altra. Ho imparato che si fanno “meglio” le attività che danno piacere… e il piacere aumenta, se… facendolo… si procura piacere anche alle altre persone.” In quell’istante comparve il Prof. Claudio, docente di Musica. Aveva accanto un suo collega, il Prof. Fortunato, uno schianto d’uomo, un fisico da atleta. Dall’aspetto non poteva essere che un “musicista” (un po’ pazzo), capelli scapigliati, occhi sospesi tra “l’essere e non essere”… Insomma, proprio l’uomo di cui Elisa aveva bisogno. Da quel sabato di Pasqua di un anno fa, la vita di Elisa è cambiata… in meglio! Senza rimpianti per il passato… e molte attese per il futuro. (210)