dino secondo barili

ALIDA, GIULIVA E LA FESTA DA BALLO racconto (864) di Dino Secondo Barili


13 GENNAIO 2015 ALMANACCO DI STORIA PAVESE Trivolzio – 13 gennaio 2015 – Martedì - 12.00 Intrigo … … a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono  frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che vedere con persone o fatti realmente avvenuti) 864 Alida, Giuliva e la Festa da Ballo Un anno fa, la Dott. Alida, cinquant’anni, single, bellissima … Dirigente di una Agenzia Commerciale a Milano non aveva voglia di andare in Ufficio. A volte capita. Non tutte le giornate sono uguali e in certi momenti la mente riceve messaggi che non può ignorare. E’ stato proprio il caso della cinquantenne Alida la quale si stava lasciando alle spalle una delusione d’amore. La “cosa” era avvenuta proprio in Ufficio … tre anni prima. Era iniziata come un gioco … Roberto era troppo bello per non attirare l’attenzione di Alida la quale, in un primo tempo, pensava di poter controllare i propri impulsi. Invece, si era lasciata prendere al mano … e ci è cascata come “una pera cotta”. Quando Alida si rese conto dello sbaglio … era tardi. La cotta l’aveva presa solenne. Purtroppo Roberto voleva solo mettere in mostra il proprio fascino di irresistibile latin lover … Una volta raggiunto l’obbiettivo “il bel Roberto” ha perso ogni interesse. Questo, però, Alida lo sapeva anche prima di iniziare … perciò la delusione ha lasciato segni profondi. Bruciature difficili da rimarginarsi. Ecco perché, un anno fa, Alida cercava ogni scusa per non andare in Ufficio. Anzi, decise che doveva recuperare delle ferie arretrate e telefonò per prendersi qualche giorno per disintossicare la mente. Alida ne ha parlato con la sua coetanea e amica Giuliva … una cinquantenne che ne dimostrava trenta. “Alida, nella vita non bisogna mai dare nulla per scontato … specialmente in amore. Ecco perché serve sempre il coraggio. Ogni volta che pensi di aver vinto … devi sempre essere pronta a perdere” Alida reagì “Giuliva parli così … perché le cose ti sono sempre andate bene … Prova una volta a incappare in qualche cantonata … poi vedrai. Il fatto è, che nel mio caso, non posso dare la colpa a nessuno … tranne che a me stessa. Oggi, gli uomini sono ballerini … pensi di averli in pugno … e dopo un po’ ti trovi con “un pugno … di mosche in mano” Del resto è la stessa vita che è diventata precaria” Giuliva reagì “Alida non pensare di essere la sola a prendere le cantonate. Molte donne le prendono e non lo dicono. Secondo me, quel che conta … è avere il coraggio di guardare oltre. Per esempio. Domani è sabato. Sono stata invitata ad un Festa da Ballo sulla Riviera Ligure … Vuoi venire anche tu?” Alida si risvegliò … come da un sogno che  la tormentava. “Perché no … Anzi, mi andrebbe proprio bene per ristabilire il mio equilibrio fisico e mentale” A volte basta poco … per rimettersi in corsa e sognare.  Giuliva ne fu felice. Non le andava di muoversi da sola. Lo disse  chiaramente. “Vedi, Alida … non pensare che io stia meglio di te. Ecco perché ti ho fatto la proposta. Ora, possiamo ricominciare a sperare. Mi sento già meglio” Il giorno successivo, Alida si aspettava di partire per la Riviera Ligure solo con Giuliva. Invece, sulla automobile guidata da Giovanni amico di Giuliva c’era anche Luciano che aveva visto una sola volta. Giovanni e Luciano, però, erano due cinquantenni che sembravano usciti da un film anni sessanta. Bellissimi! Alida sapeva che Giovanni era innamoratissimo di Giuliva. Luciano invece era l’ultima persona che Alida avrebbe immaginato di incontrare. Sapeva solo che era affascinante e ricchissimo. Quando due coppie prendono posto su un’automobile hanno il “destino” segnato. Giovanni alla guida aveva Giuliva al suo fianco. Sul sedile posteriore Alida e Luciano avrebbero avuto tutto il tempo per chiacchierare. La vicinanza, però, produce i suoi effetti. Prima della fermata all’Autogrill, Luciano e Alida avevano già fatto amicizia alla grande. Nulla di speciale, ma entrambi gradivano la reciproca compagnia. Luciano non perdeva d’occhio … gli occhi (e il resto) di Alida … la quale, dopo molto tempo, provava piacere ad essere guardata, osservata, scrutata. D’altronde chi è quella donna che non gradisce le attenzioni? Luciano, poi, ci sapeva fare … gentile, cortese, educato. Proprio quello di cui Alida aveva bisogno. Se non fosse che Giuliva nominava, ogni tanto, la Festa da Ballo, nessuno se ne sarebbe ricordato. Anzi, è stata proprio Giuliva a precisare che per raggiungere la località bisognava fare dei lunghi giri sulle colline di Genova. Prima di affrontare le salite Alida e Luciano avevano già cominciato a tenersi vicini. La vicinanza cominciava a produrre i suoi effetti. Luciano teneva nelle sue mani quelle di Alida la quale sorrideva soddisfatta. E’ stato ad una curva che Alida si è trovata a contatto di labbra di Luciano. Una vicinanza voluta dal Destino? … che, però, ha spinto Luciano a stringerla tra le sue braccia. Una stretta provvidenziale perché ad una ulteriore curva i due si baciarono appassionatamente. Un bacio leggero ed un fremente. Quanto bastava per surriscaldare l’ambiente. Infatti, anche Giovanni e Giuliva avevano preso il volo … I due, però, si vedeva che erano già avanti nelle confidenze. Giuliva si era slacciata alcuni bottoni della camicetta e a Giovanni  luccicavano gli occhi. A volte, sembra proprio che sia il Destino a governare le azioni delle persone. Dopo parecchio girovagare sulla colline di Genova, l’automobile di Giovanni ha cominciato a perdere i colpi. Il cinquantenne si stupì, ma ormai era troppo tardi. L’auto si era fermata proprio davanti ad una casa isolata. I quattro scesero dall’auto. Giovanni sembrava disperato e dispiaciuto. Che fare? Sulle colline di Genova stava per scendere la sera. Per fortuna che dalla casa isolata è uscita una donna, sui settant’anni, dai modi gentili. Viste le persone in difficoltà, si offrì di aiutarle. “… se volte posso ospitarvi per una notte. Ho due camere libere” Giovanni, Giuliva, Alida e Luciano si guardarono in faccia e pensarono tutti la stessa cosa. “Perché non approfittarne?” Inoltre la settantenne gentile aveva in casa anche pane, salame e due bottiglie di vino. Per i quattro è stata una cena superlativa. Mai mangiato così bene. Con la scusa che i quattro erano molto stanchi (non era vero)… la ritirata in camera è stata quasi immediata. Per i quattro cinquantenni è stata una lunga, lunghissima notte di fuoco!!! … proprio quello che desideravano. La Festa da Ballo … avrebbe potuto attendere. - Questo è il racconto 864 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino