dino secondo barili

RICCARDINA E UN SOGNO CHIAMATO LISBONA racconto (881) di Dino Secondo Barili


30 GENNAIO 2015 ALMANACCO DI STORIA PAVESE Trivolzio – 30 gennaio 2015 – Venerdì - 12.00 Intrigo … … a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono  frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che vedere con persone o fatti realmente avvenuti) 881 Riccardina e un sogno chiamato Lisbona Nella vita ci sono situazioni assai complicate. Un po’ è la vita stessa che è complicata. Un po’ sono le persone stesse che se la vanno a complicare. Un anno fa ne sapeva qualcosa la Prof. Riccardina, quarant’anni, single, bellissima, Docente di Lettere presso un Liceo del milanese, abitante a Pavia. Riccardina subito dopo la Laurea si era innamorato del suo coetaneo Fabrizio, laureato lui pure in Lettere. I due erano stati insieme per una decina d’anni, ma Fabrizio voleva andare in Africa per svolgere attività di volontariato. Riccardina cercava di trattenerlo, ma più lo tratteneva e più si allontanava. Si vedeva lontano un miglio che Riccardina era innamorata. A trentacinque anni, Fabrizio, finalmente partì … e non ha più scritto e neppure si è fatto vivo con qualche telefonata. Risultato. Da cinque anni Riccardina era sola … anche se la sua mente era sempre rivolta a Fabrizio … nella illusoria speranza che tornasse. Un anno fa, la quarantenne ne parlò con la sua Collega, Rosetta della quale era amica fin dalla Scuola Elementare. “Rosetta, non so più cosa pensare e come devo comportarmi. Forse sto sbagliando tutto nella mia vita. Fabrizio è sempre nei miei pensieri e non riesco a dimenticarlo” Rosella conosceva la storia e non voleva ripetersi. “Riccardina, tu lo sai come la penso. La penso così fin dal primo momento che Fabrizio è partito per l’Africa. Il fatto è che qualunque cosa io dica, tu non la metti in pratica. L’unico consiglio che posso darti è di rivolgerti ad uno Psicologo qualificato. Solo lui può toccare il tasto giusto” Per la prima volta dopo molto tempo, Riccardina recepì il messaggio ed utilizzò il consiglio. Quando una persona comincia a prendere atto che sta perdendo tempo e sente il bisogno di cambiare e dare una svolta alla propria vita .,.. è già sulla buona strada. Infatti, non era passata una settimana, e Riccardina aveva preso appuntamento con uno Psicologo di buon fama di Milano, il Dott. Gianfrancesco, un tipo un po’ originale, ma di sicura dottrina. Gianfrancesco ha ascoltato la storia di Riccardina. Ha preso appunti su appunti e si è riservato qualche giorno per mettere a fuoco le proprie conclusioni. Intanto Riccardina cominciava a sentirsi meglio. Dopo parecchi anni, la quarantenne aveva cominciato a fare delle lunghe passeggiate in Pavia, sua città natale. Quando si passeggia … gli occhi vanno dappertutto. Riccardina era attratta dalle coppiette di mezza età … sui cinquant’anni che incrociava in Corso Cavour, Strada Nuova o Piazza della Vittoria. Delle coppiette, Riccardina era attratta da entrambi i soggetti, uomo e donna, ma in particolare dall’uomo. Gli uomini sui cinquant’anni sono nel pieno della vita e dal loro modo di guardare si denota la loro voglia di vivere. Finalmente lo Psicologo Gianfrancesco era pronto a comunicarle le conclusioni. Un sabato mattina di un anno fa, Riccardina, si accomodò nello Studio dello Psicologo. Era pronta ad accogliere i suggerimenti per il suo caso. Il Dott. Gianfrancesco non usò mezze parole. “Prof. Riccardina, da quanto lei mi ha detto è in buona salute. Ha un bel posto di lavoro … ma non è soddisfatta. La sua mente è occupata da un uomo, Fabrizio, partito cinque anni fa, e dal quale non ha più ricevuto alcuna notizia. Prof. Riccardina, i legami sentimentali sono dei veri e propri legami … nel senso che attraverso fili invisibili “legano”, impediscono, cioè, ad una persona di essere libera di pensare e di agire. Difficile quindi sciogliere un legame sentimentale fino a quando la persona stessa si rende conto di aver  bisogno della propria libertà. Per farlo deve compiere un “atto rituale” che ha un valore simbolico. Scrivere la parola “fine” su un foglio di carta. Chiuderlo in una busta e abbandonare la busta alla corrente di un fiume. Lei, per esempio, Prof. Riccardina può abbandonare la busta con il suo contenuto nella corrente del fiume Ticino. Dopo tale atto, Lei, Prof. Riccardina, dovrebbe fare un bel viaggio a Roma. Si dice che Roma sia la città ideale per riconciliarsi con la vita. Tre – quattro giorni a Roma sono la migliore medicina e … (ma questa è mia opinione personale) a Roma potrebbe incontrare l’uomo della sua vita. Un anno fa, Riccardina fece ciò che le aveva consigliato il Dott. Gianfrancesco. Scrisse la parola “fine” su un foglio di carta. Lo chiuse in un busta e gettò la busta nella corrente del fiume Ticino. Poi, si recò alla Stazione Ferroviaria e prese un biglietto per Roma. Una vacanza era l’ideale di cui aveva bisogno. A Roma, Riccardina si recò a Fontana di Trevi. Voleva compiere il rituale lancio della monetina nella Fontana. Stava per lanciare la monetina quando gli  occhi di Riccardina incrociarono quelli di una persona conosciuta. Il Dott. Giulivo, un cinquantenne ricchissimo abitante nel suo stesso Palazzo. Giulivo e Riccardina considerarono l’incontro come un segno del Destino. Si scambiarono baci sulla guancia e confidenze varie. Decisero di pranzare insieme e fare una passeggiata per la città eterna. Il Dott. Giulivo era alla ricerca di una Segretaria temporanea in quanto la Segretaria del suo Ufficio si era ammalata e sarebbe stata assente per parecchi giorni. Inoltre, il Dott. Giulivo, doveva recarsi tre giorni a Lisbona per concludere un affare. Quale migliore occasione per i due coinquilini dello stesso Palazzo per stare insieme nella romantica città di Lisbona? Infatti, Giulivo propose … e Riccardina accettò. Quella stessa sera i due erano a Lisbona. A Lisbona – inevitabile - il primo bacio appassionato … e tutti gli altri che cambiarono, in meglio, la vita della quarantenne Riccardina … alta, bionda, occhi azzurri, gambe da fine del mondo e tanta voglia di vivere e godere la vita. - Questo è il racconto 881 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino