dino secondo barili

IVANA E L'AFFRESCO racconto (243) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti)  243 Ivana e l’affresco “Il mondo è bello perché è vario” – diceva un vecchio detto… “e complicato!”…diciamo noi. Ed è proprio così. Basta guardarsi intorno. Ascoltare le persone e le loro storie per rendersi conto che, “a questo mondo c’è di tutto …e di più”. Parecchi anni fa abitava a Pavia una ragazza … (si può chiamare ragazza una donna di trentacinque? Si, si può). Era pavese (da parte di padre) perché era nata a Pavia. Aveva studiato a Pavia e a Pavia si era Laureata. Eppure, Ivana (questo era il nome di battesimo) non si sentiva totalmente pavese. Aveva dei momenti in cui le sembrava di appartenere ad un’altra città … una città lontana, con un fiume e un Ponte. A Pavia viveva in un bel appartamento (ereditato dal padre) in un Palazzo antico del centro storico. Ogni tanto aveva dei momenti “particolari”… Non riusciva a “capire” in quale città si trovasse… si sentiva in un’altra città. A Pavia, Ivana svolgeva un’attività nota a pochi appassionati. Faceva la restauratrice di pitture antiche, murali, su legno… e soffitti antichi. Sembra un lavoro poco conosciuto, ma gli specialisti in materia sono pochi e molto ricercati. Quei pochi possono vivere una vita dignitosa, lontana dai riflettori e ricca di sorprese. Ivana, per esempio, aveva una particolare sensibilità nel restauro degli affreschi del 1700. Si può dire che il settecento (e l’ottocento) è stato l’apoteosi dell’affresco nei saloni degli antichi palazzi. In occasione del restauro di un affresco del 1700, Ivana aveva avuto la prima sorpresa. Durante il lavoro di preparazione di un restauro, battendo delicatamente sull’intonaco, aveva percepito un suono particolare. Risultato. Sotto l’intonaco c’era un altro affresco. Per fortuna che i dipinti non si sovrapponevano… combaciavano. Così da un dipinto … ne sono nati due. Uno del 1700 ed un altro molto più antico… del 1500. Quando una persona è “coinvolta” in una simile esperienza è come se fosse “predestinata”. Nel far emergere il secondo dipinto Ivana aveva notato uno scritto sbiadito lasciato dal pittore. “Questo è il tuo primo segno. Ne avrai un secondo … e sarà l’inizio della tua felicità. Jordan” Da quel momento, Ivana, ogni volta che riceveva la commissione per un nuovo lavoro, si aspettava la sorpresa. Una mattina di due anni fa, la Restauratrice Ivana ricevette una telefona da Praga. Il personaggio si era qualificato come il Conte Massimo. Il Conte aveva bisogno di una consulenza urgente su un affresco in un Palazzo del Centro Storico di Praga. Il giorno successivo, Ivana, era a Praga all’indirizzo indicato nella telefonata. Ad accoglierla non c’era il Conte, ma il suo Architetto, un cinquantenne dallo sguardo magnetico e dal fisico atletico. “Sono L’Architetto Gerald. Sostituisco momentaneamente il Conte Massimo. Posso mostrarle l’affresco di cui le ha parlato il Conte. Eccolo.” Ivana non si aspettava una simile grandiosa opera che occupava tutta la parete di un grande salone delle feste. La Restauratrice si accorse subito del cattivo stato di conservazione. I suoi occhi caddero su una crepa nell’angolo di sinistra in basso dell’opera. Toccò con le nocche e tamburellò leggermente. La crepa si allargò. Ivana fece appena in tempo ad applicare un velo protettivo, ma lo squarcio era evidente. Sotto l’affresco c’era un altro dipinto. Nello squarcio si leggeva benissimo una scritta. “Questo è il tuo momento. La felicità è accanto a te.” Non esistono spiegazioni a certi fenomeni. Ivana e Gerald, la sera stessa cenarono insieme in un Ristorante lungo il fiume Moldava e fu l’inizio di una bellissima e originale storia d’amore. (243)-