dino secondo barili

IL SIGNOR LUIGI E I FIORI racconto (248) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti)  248  Il Signor Luigi e i fiori Quando si hanno tante cose da fare… si riesce sempre a farne molte. Mentre, quando si vivacchia, il tempo non passa mai e non si fa neppure quel poco che si potrebbe fare. Non era il caso del Signor Luigi, cinquant’anni, giardiniere di professione e… per passione. Anzi, era soprattutto la passione che spingeva il Signor Luigi a fare sempre di più. Quando una persona è innamorata del proprio lavoro, si dimentica che nella vita ci sono anche altre cose … oltre al lavoro. Il Signor Luigi, a cinquant’anni si sentì improvvisamente vecchio. Si rese conto che una buona parte della sua vita se ne era andata senza avere una persona con cui parlare. … Sentì il bisogno di parlare con qualcuno… una donna. Veramente, “un qualcuno” con cui parlare, c’era. Era il Signor Giovanni, suo vicino di casa, il quale anche lui amava il giardino, ma non aveva il pollice verde come il Signor Luigi. I discorsi del Signor Giovanni erano tutti improntati a come si pianta quel fiore, come si pota quella rosa, come si innaffia la tale o la tal altra pianta. Il Signor Luigi, invece, voleva qualcosa in più, qualcosa di diverso. A cinquant’anni si era scoperto romantico. “Come coltivare un fiore… per una donna”. Ne parlò con un amico, un esperto psicologo, il Dott. Adelmo. Lo Psicologo, un po’ per amicizia, un po’ perché nella vita aveva avuto un rapporto abbastanza difficile con le donne, diede un giudizio poco edificante. “Caro, Luigi. Le donne non sono come i fiori… non sempre parlano con i colori ed i profumi. Tu sei stato fortunato. Ti sei innamorato dei fiori e questi ti hanno ricambiato. Il rapporto con la donna è da sempre “un rapporto instabile”, “un equilibrio inesistente” . Se va bene per la donna… “deve” andare bene anche per l’uomo. Mentre ciò che va “bene” per l’uomo… non sempre va “bene” anche per la donna. Comunque, visto che stai cercando la “donna ideale”…avvisami quando l’avrai trovata.” Il Signor Luigi non si lasciò “influenzare” dalle opinioni dell’amico Psicologo. Un anno fa, il Signor Luigi, venne interpellato da una Associazione di Volontariato per seguire un corso di giardinaggio per signore. Titolo: “Come coltivare un fiore”. Il Signor Luigi era generoso per natura e aderì all’invito. Al corso si erano iscritte parecchie donne di ogni età. Dopo il primo incontro, il Signor Luigi, capì che, se non voleva finire nei guai, doveva stare attento a come parlava. Ogni parola veniva pesata, discussa e sviscerata. Inoltre, c’erano donne che volevano sempre avere l’ultima parola e mettevano in discussione, in ogni momento, quanto diceva il Signor Luigi. Questi si mantenne calmo, ma comprese che si erano formati due gruppi di donne contrapposte… le une contro le altre. Ciò che sosteneva un gruppo di donne, non andava bene per l’altro. A metà “corso” i due gruppi di donne si unirono per accusare il Signor Luigi di non avere abbastanza “polso”, di non avere autorità. Lo presero pure a male parole. L’appassionato “giardiniere” si ricordò dell’amico Psicologo e l’opinione che aveva espresso sulle donne. Per fortuna che tra le partecipanti al “corso di giardinaggio”, c’era una donna bellissima che si era mantenuta estranea alla diatriba. Si chiamava Rosa Maria con la quale il Signor Luigi si trovò benissimo. Ebbe finalmente modo di parlare della sua passione per il giardinaggio e… “Come coltivare un fiore… per una donna”. (248) -