dino secondo barili

L'ARCHITETTO LORENZO racconto (249) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti)  249  L’Architetto Lorenzo e il ballo d’onore L’Architetto Lorenzo, milanese, quarantacinque anni, Studio ben avviato, aveva tante cose da fare, ma combinava poco. Aveva la testa per aria (come si suole dire). Da un anno non riusciva a concentrarsi. Solo lo stretto indispensabile per tirare avanti e non farsi riprendere continuamente dai clienti. Il motivo era semplice. Da un anno era innamorato “pazzo” di una donna, Monica… che l’aveva totalmente stregato. Tutto era avvenuto una sera di maggio… L’Associazione, di cui l’Architetto Lorenzo faceva parte, aveva indetto una cena tra colleghi. Al tavolo al quale aveva preso posto Lorenzo, c’era una bellissima ragazza… Monica. Architetto pure lei. La simpatia tra i due era esplosa in un attimo. Dopo la cena, il ballo. Il locale in cui si svolgeva la cena era un misto di… Ristorante con pista da Ballo. Per l’occasione l’Associazione aveva fatto le cose in grande. Aveva scelto un’orchestrina romantica che era tutta un programma. Si chiamava: “Questa notte o mai più”. Il Maestro direttore dell’Orchestrina, che aveva assoldato i musicanti, era un patito di tanghi, valzer e valzer lenti… Musiche che invitavano al ballo e alle confidenze più ricercate. Anche gli Architetti di una certa età si erano “accesi” e invitavano le giovani colleghe a “balli liberatori”. Lorenzo e Monica, invece, formarono coppia fissa. Ogni tanto si appartavano per qualche passeggiata nel giardino del Ristorante dove non mancavano suggestivi angoli bui. Monica, però, aveva un problema. Il giorno successivo sarebbe partita per gli Stati Uniti per un Master di specializzazione. Per non rovinare l’atmosfera con Lorenzo, Monica non ne parlò subito. Attese che arrivasse la notte. L’Architetto Lorenzo, intanto era andato su di giri. Quella sera stessa voleva una “promessa” da Monica. La ragazza cercò di calmare il collega, ma l’impresa si rivelò più difficile del previsto. I baci tra i due erano andati troppo oltre… e nessuno dei due era disposto a rinunciare ad una notte di fuoco. Quando, finalmente, Monica si decise a parlare chiaro … albeggiava. “Lorenzo. Adesso, basta baci…altrimenti non parto più.” L’Architetto rimase di ghiaccio. “Come?…partire?” – “E si. Il mio aereo, domani, è in partenza dalla Malpensa… destinazione New York per un Master. Due mesi passano in fretta. Ci rivedremo al mio rientro.” Aveva risposto Monica. Quei “due” mesi divennero quattro, poi otto… Monica, dopo il Master aveva avuto parecchie offerte di lavoro e dagli Stati Uniti non era ancora tornata… Lorenzo era sulle spine. Era passato un anno. Lorenzo, sempre innamorato, aveva, però, perso ogni speranza. Una sera di maggio, l’Associazione degli Architetti aveva deciso di rifare la cena presso lo stesso Ristorante di un anno prima. Lorenzo era troppo giù di corda per parteciparvi. E’ stata solo l’insistenza del Presidente dell’Associazione a spingerlo ad aderire. All’inizio della cena Lorenzo si trovò confinato in un tavolo d’angolo. Solo come un cane. Ad un tratto il locale si illuminò e l’Orchestrina “Questa notte o mai più” iniziò a suonare. Per Lorenzo fu un colpo al cuore. Stava per alzarsi e andarsene, quando il Presidente prese la parola. “Cari Colleghi, ho l’onore di presentarvi il nuovo Presidente della nostra Associazione. L’Architetto Monica… la quale vuole festeggiare il suo ritorno a Milano con “un ballo d’onore”. L’Architetto Lorenzo è il cavaliere prescelto.” Lorenzo si sentì “in paradiso” e ne approfittò immediatamente. Durante il ballo non resistette. “Cara Monica, questa volta non mi sfuggi più” … e la baciò appassionatamente. (249)-