dino secondo barili

LA GATTA ESMERALDA racconto (251) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti)  251  La gatta Esmeralda In epoca di grandi crisi… semplici “fatti particolari” assumono significati diversi secondo le persone. Il Dott. Emanuele, cinquant’anni, commercialista con Studio ben avviato a Milano da qualche tempo era in apprensione. Aveva perso la sua “guida turistica” dalla copertina rossa. Qualche lettore dirà che non era il caso di preoccuparsi in quanto ci sono in commercio un’infinità di guide turistiche. Ma per il Dott. Emanuele, no. Quella “guida” era unica. Aveva oltre vent’anni. In ogni luogo dove andava, la portava sempre con sé. Era un regalo di suo padre, il quale, nella dedica aveva scritto: “In qualsiasi posto andrai, porta sempre con te questa guida. Troverai notizie interessanti riguardanti i luoghi visitati. Sarà la tua “miniera” e la tua “compagna” per sempre.” Effettivamente era stato così. Quella guida era una fonte inesauribile di informazioni. Ora, però, la guida non c’era più. E il Dott. Emanuele era negli affanni. Aveva controllato tutti i posti in cui poteva essere finita. Della “guida”, nessuna traccia. Il Commercialista, si era fatto anche un approfondito esame di coscienza, ma non era arrivato a capo di nulla. Cosa poteva essere accaduto? Non era il valore in sé… come libro. Il valore era tutto nella storia che tale “guida” si portava dietro, cioè la storia personale del Dott. Emanuele. Per esempio. Certe località erano legate a Marisa, la sua “prima morosa”. Anche se la relazione era durata alcuni anni, era rimasta come un “documento di vita”. Ogni località visitata con Marisa recava, a matita, dei piccoli “più” sulle pagine della guida. Erano la testimonianza che il Dott. Emanuele aveva vissuto dei giorni felici, anzi superfelici. Poi, un giorno Marisa, aveva deciso diversamente. La relazione aveva avuto termine. Il Dott. Emanuele aveva tentato di allacciare nuove relazioni, ma il ricordo di Marisa era sempre presente. Ora la guida turistica con la copertina rossa non c’era più e il Dott. Emanuele non avrebbe rivisto quei “più” accanto alle località visitate. Cosa fare? Il Dott. Emanuele era un maniaco dell’ordine. Non poteva e doveva sfuggirgli nulla. Ormai quella guida era diventato un chiodo fisso. Se ne era accorta anche la sua impiegata di fiducia, la Signora Maurizia, la quale aveva delle strane idee. Interpellata dal suo Principale riguardo alla guida si espresse in modo sibillino. “Dott. Emanuele, perché non prova chiedere alla sua gatta Esmeralda di farle trovare la guida che ha perduto?” Il Dottore Commercialista pensò che l’impiegata avesse scherzato. “Scusi Signora Maurizia… scherza o dice sul serio?” – “No, no. Non scherzo affatto. La sua gatta le farà ritrovare la guida che ha perduto. I gatti leggono attraverso gli occhi i pensieri dei loro padroni. Basta chiedere loro aiuto. Inoltre, i gatti hanno mantenuto facoltà telepatiche e comunicano con chiunque senza limiti.” Il Dott. Emanuele era un bravo commercialista e aveva imparato che “non bisogna mai sottovalutare alcuna ipotesi.”E se fosse vero?” rimuginava nella sua mente. Quella sera stessa, al suo rientro in casa, prese tra le braccia la “gatta Esmeralda” la quale ne approfittò subito della novità. (i gatti sono opportunisti per natura). Il Dott. Emanuele si confidò con la sua gatta Esmeralda. Il giorno successivo, mentre il Commercialista era al Ristorante per consumare un pranzo veloce, si trovò accanto Marisa, la sua prima morosa con la “guida” tra le mani. “E’ tua questa guida? Me lo ha consegnata la mia amica Esmeralda… Forse, è il caso di riprendere il nostro rapporto, dall’ultimo viaggio che abbiamo fatto insieme…” (251)-