dino secondo barili

MICHELA E LA COLLANA PERDUTA racconto (263) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti)  263 Michela e collana perduta Sei mesi fa, l’impiegata Michela, 30 anni, aveva perduto la collana alla quale teneva in modo particolare. Non era la prima volta che, la ragazza, perdeva qualcosa, ma non ci aveva fatto caso. Quella volta, però, cominciò a preoccuparsi. La verità era… anche un’altra. Michela era in crisi con il suo Franco. Fidanzati da tre anni… il rapporto cominciava ad incrinarsi. Piccole incomprensioni che mettevano in luce difficoltà di comunicazione. Sei mesi fa, Michela si trovava in un Bar di Piazza della Vittoria a Pavia insieme alla sua amica e coetanea Claudia. Con l’amica si sfogò. Parlò della collana perduta e delle molte altre cose che non andavano. Claudia, dopo averla ascoltata… usci con una frase: “Michela, perché non vai a farti “benedire”?” – Michela accennò ad un sorriso pensando che l’amica scherzasse. “Guarda, Michela, che io non scherzo affatto. Sulle colline dell’Oltrepò c’è un vecchio parroco che ha tutte le caratteristiche per poterti aiutare.” Michela non era il tipo di ragazza che frequentasse molto le Chiese, ma questa volta si era resa conto di aver bisogno di un aiuto particolare. Dopo qualche giorno Michela si avventurò per le strade dell’Oltrepò Pavese seguendo l’indirizzo avuto da Claudia. Le strade di collina sembrano tutte uguali (ma non lo sono) e gli “incroci” pure. Per Michela non fu facile trovare la Chiesetta sperduta nella valle dove Don Casimiro (questo era il nome del vecchio parroco) alloggiava e svolgeva le sue funzioni. Michela era, però, decisa a vuotare il sacco. Quando l’impiegata arrivò, Don Casimiro era seduto davanti alla Chiesetta e sembrava l’aspettasse. “Buongiorno. Sono Michela, ho bisogno di Don Casimiro.” – “Sono io.” – rispose il vecchio Parroco. “Avrei bisogno di una “benedizione” perché ho perduto la mia collana preferita e … molte cose della mia vita non vanno bene…” Il vecchio Parroco lasciò che Michela si sfogasse. Poi, prese la parola. “Vedi, Michela, quando una persona perde qualcosa è perché la sua mente non è tranquilla. Ha troppi pensieri e preoccupazioni per la testa. Soprattutto non ha le idee chiare sulla sua vita, sui suoi affetti e sul suo futuro.” Davanti alla Chiesetta c’era un vecchio tronco che fungeva da panchina. Don Casimiro invitò Michela a sedersi ed il vecchio Parroco riprese a parlare. “Vedi Michela, ogni età ha le sue crisi. Oggi, le crisi si sommano alla crisi. E’ il momento di mettersi davanti allo specchio con un quaderno e scrivere ogni giorno le cose che non vanno dentro di noi e intorno a noi. Poi, ogni giorno, fare uno sforzo. Cancellare di volta in volta, ad una ad una, tutte le cose che non vanno a cominciare dalle cose più piccole e insignificanti. Alla fine, rimangono solo i “grandi problemi”, quelli che hanno tutte le persone nella vita… Quei problemi si risolvono da soli senza che noi possiamo o dobbiamo fare nulla. Ora, puoi andare.” Michela si aspettava qualcosa… “E la benedizione?” – chiese. Il vecchio Parroco rispose dopo aver guardato la ragazza con comprensione “Quando una persona fa ogni sforzo per risolvere i propri problemi ed aiutare gli altri a fare altrettanto… la benedizione arriva direttamente da Dio” (263)