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IL NAVIGLIO PAVESE di Teresa Ramaioli


IL NAVIGLIO PAVESE  di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 20/02/15 alle 14:28 via WEBNaviglio Pavese--- La cartiera, in precedenza di proprietà del Conte Melzi, fu acquistata nel 1868 dalla ditta "Maglia e Pigna" e in seguito entrò a far parte del gruppo "Cartiere Ambrogio Binda". Solo successivamente fu rilevata dalle cartiere “Sottrici”. La fabbrica, a sviluppo orizzontale, constava di un unico corpo centrale a più piani, con tetto a terrazza. Il nucleo storico si estendeva a forma di quadrilatero attorno ad un cortile interno e ampi finestroni su tutti i lati dei corpi di fabbrica immettevano luce all'interno dei reparti di produzione. La cartiera nasce per volontà dell'imprenditore Ambrogio Binda nel 1857 e, nel secolo successivo, diviene una delle maggiori cartiere italiane. Accanto, sorgerà addirittura un villaggio con scuola, farmacia, forno per il pane, spaccio alimentare, medico, levatrice e una chiesa. La cartiera sfruttava due diverse fonti di energia idraulica, entrambe riconducibili al sistema dei navigli: il salto del Naviglio Pavese e il salto che il Lambro Meridionale subisce in prossimità dell’incrocio col Naviglio. In questa fase della sua attività produce diversi prodotti cartacei: carta da pacco, carta da lettere, carta per giornali, calendari, quaderni e manifesti. Negli anni Cinquanta la produzione subisce profonde trasformazioni e il fabbisogno energetico è soddisfatto dalla centrale termoelettrica interna. Nella seconda metà degli anni Novanta, i cancelli della Cartiera Binda chiudono definitivamente. Ciao Teresa Ramaioli