dino secondo barili

FRANCO E LETIZIA racconto (272) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti)  272  Franco e Letizia Diciamo le cose come vanno dette… Oggi, le persone fanno fatica a stare insieme. Specialmente… le coppie, marito e moglie, compagno e compagna, e via di questo passo. Gli scienziati si scervellano per capire il meccanismo della “crisi della coppia”. Fanno studi e ricerche. Le statistiche non si contano e sono ormai un campo di battaglia… La verità, forse, è più semplice di quanto si immaginano molti studiosi. L’altro giorno, Franco e Letizia comminavano, mano nella mano, in Corso Cavour a Pavia. 59 anni lui, 58 lei. 35 anni di matrimonio. Due figli di 34 e 33 anni… ormai sposati. Franco e Letizia sembravano due sposini in luna di miele. Inevitabile la mia domanda. “Ma, voi due, siete sempre così?” Franco mi guardò. “Perché? Ti facciamo meraviglia?” – “Un po’, si.” dissi io. Stavo per continuare il discorso, quando la Signora Letizia, amica da antica data, iniziò a dare la sua versione dei fatti. “Caro Dino, sono certo che non ti meravigli affatto di come ci comportiamo noi due. Sai benissimo che quando due persone sono insieme da tanti anni (35 anni per la precisione) molte cose fanno parte della routine quotidiana. Io conosco i difetti di Franco …e Franco conosce i miei. Però, alla base del nostro rapporto c’è sempre stata la condivisione. Condividere tutto… anche i difetti, anzi, soprattutto i difetti (che poi, non sono tali… se visti nella giusta luce). Caro Dino. Quando mi sono sposata avevo 23 anni e Franco 24. Prima di uscire dalla mia casa paterna, mia madre mi ha fatto “la predica”. Mi ha detto. “Letizia, domani ti sposi. Tuo padre ed io (operai) ti abbiamo dato tutto quello che potevamo. Ma, oggi, voglio darti e dirti qualcosa di più. La mia esperienza e ciò che ho imparato dal matrimonio con tuo padre. Cara Letizia, chi fa la famiglia è la donna. La fa in ogni momento della giornata, del mese, dell’anno. La fa perché la donna è la famiglia… la casa, il marito, i figli. E’ la donna che fa sentire il marito contento e felice. La moglie non deve dire tutto al marito. Anzi, meno dice, e meglio sta. Il marito, invece, deve dire tutto alla moglie. Perché il giorno in cui, tuo marito “non potrà più dire a te quello che pensa”, andrà a cercare “un’altra spalla” sulla quale cercare confidenza e piacere. Nella famiglia non esiste la parità tra marito e moglie. E’ la moglie “che comanda” in famiglia. Quindi ogni responsabilità è della moglie… coadiuvata (se possibile) dal marito. Il “termometro che misura la vitalità” di una famiglia è nelle mani della moglie … il marito può fare poco o niente. Ecco perché, quando esci da questa casa… c’è una sola porta aperta: la tua. Tu sola possiedi la “chiave della felicità” della tua famiglia.” (272)-