dino secondo barili

CAMILLO E LA FESTA DELLA DONNA racconto (917) di Dino Secondo Barili


7 MARZO 2015 ALMANACCO DI STORIA PAVESE Trivolzio – 7 marzo 2015 – Sabato - 12.00 Intrigo … … a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono  frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che vedere con persone o fatti realmente avvenuti) 917 Camillo e la Festa della Donna Ogni età ha i suoi problemi … nessuna persona esclusa. Anche per … il Dott. Camillo, cinquant’anni appena compiuti, single, fisico atletico, Commercialista nel milanese, abitante a Pavia. In verità, il Dott. Camillo non avrebbe avuto nulla di cui lamentarsi. Si era creato un bell’Ufficio con impiegate bellissime ed efficientissime che pendevano dalle sue labbra. Aveva una bella Villa alla periferia di Pavia con orto e giardino nel quale amava coltivare i fiori … fiori di ogni specie e varietà. Il Dott. Camillo, però, si faceva una domanda … “Cosa coltivo a fare fiori di ogni varietà … se poi non c’è una donna, la mia, alla quale li posso offrire?” Sembrava un domanda da poco, ma non la era. Aveva molte implicazioni. Per esempio. A cinquant’anni, nonostante ci avesse provato varie volte … una “sua” donna non l’aveva. E, pensare, che al Dott. Camillo le donne piaceva tantissimo. Ne andava pazzo. Con la Dott. Cesira la relazione era andata avanti tre anni tra alti e bassi. Poi, alla fine Camillo si era stufato. La Cesira voleva sempre andare in giro … In giro per l’Italia … per l’Europa. Al Dott. Dott. Camillo piaceva la sua Villa, il suo orto, il suo giardino nel quale piantare fiori e raccogliere fiori … Alla Dott. Cesira, dei fiori di Camillo, non gliene fregava assolutamente niente. Anzi, quando Camillo si perdeva nei suoi fiori … Cesira si arrabbiava. “Ancora quei fiori? Ma la tua è una malattia … (e giù osservazioni poco eleganti)” Quando un uomo viene trattato in quel modo … altro che amore! Altro che passione! Una donna fa scappare la poesia … e tutto il resto. Il Dott. Camillo ci è rimasto talmente male (con la Cesira)  che ci sono voluti tre anni per riprendersi dal trauma psichico. Tre anni dopo l’addio alla Cesira, il Dott. Camillo incontrò la Dott. Rosanna … dolce come la panna … la quale lo riconciliò con la vita. La relazione è durata solo un anno, perché la Dott. Rosanna ha avuto un avanzamento di carriera alla quale non poteva rinunciare e si era trasferita a Roma. Risultato. “Lontan dagli occhi … lontan  dal cuore” … fine della storia. Il Dott. Camillo continuò a coltivare il suo orto e a piantare fiori nel suo giardino in attesa che arrivasse il grande amore, la donna del cuore. Un anno fa, al compimento del cinquantesimo compleanno il Dott. Camillo cominciò a diventare impaziente … La donna che voleva non era ancora arrivata e, se non si fosse dato fare, non sarebbe arrivata mai. Ne parlò con il suo amico e coetaneo Alberto, il quale, da scapolo impenitente, di donne ne aveva a volontà. “Alberto, ti invidio. Tu ha una marea di donne … una più bella dell’altra. Io, nessuna … Pensi che debba preoccuparmi?” Alberto si mise a ridere … “Camillo, tu sei fissato con la donna del cuore, l’unica che risponde ai tuoi canoni di bellezza … sbagliato! Ogni donna ha pregi e virtù. Non puoi pensare che nella stessa donna ci sia tutto quello che cerchi. Sarebbe troppo bello … Il bello , invece, è di cogliere il bello che c’è in ogni donna” Camillo non comprese il ragionamento e chiese spiegazioni. Alberto cercò di chiarire il concetto. “Camillo … se vuoi sposarti o avere una compagna … devi accontentarti. Prendere il meglio che quella donna può offrirti e non farti troppe domande … “ Al Dott. Camillo la cosa non era piaciuta. Per il cinquantenne, la donna che avrebbe voluto, doveva essere il meglio in assoluto … Un po’ come i fiori che coltivava nel suo giardino alla periferia di Pavia. Quel giorno era l’otto marzo di un anno fa, festa della Donna. Il Dott. Camillo decise di fare una passeggiata in Piazza del Duomo a Milano e prendere un caffè. La giornata era bellissima di quelle che riconciliano con la vita. Tiepida al punto giusto. Il Dott. Camillo si era appena seduto al tavolino del Bar quanto notò una donna sui trent’anni, seduta al tavolino accanto al suo, che aveva le lacrime agli occhi. Si sentì in dovere di consolarla. “Scusi se sono indiscreto … non le chiedo perché piange, le chiedo solo se posso esserle d’aiuto” Sarà perché era l’otto marzo … sarà perché il Dott. Camillo è stato diplomatico … fatto sta che la donna si lasciò andare. “Grazie … basterebbe che mi offrisse un fiore” A Camillo era apparso il Sole. “Se vuole le posso offrire tutti i fiori del mio giardino … “ Il cinquantenne spiegò che aveva un giardino pieno di fiori alla periferia di Pavia. La donna, che si chiamava Susanna, chiese di vederlo. Quando, dopo aver preso il caffè, si alzò, il Dott. Camillo andò in estasi … Era la donna che aveva sempre sognato … bellissima … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo. Giunti a Pavia, Camillo e Susanna si erano già detto tutto. Questa volta, dopo aver visto il giardino fiorito è stata Susanna ad andare in estasi. Camillo l’inondò di fiori. Susanna ricambiò con un bacio … anzi, due baci … ma erano baci che duravano un’eternità. Proprio di quelli che piacevano a Camillo il quale chiese a Susanna di poterla prendere tra le braccia e farle vistare l’interno della sua Villa. Chi è quella donna che resiste ad una simile offerta? Susanna non ha avuto più limiti … e neppure Camillo. Finalmente tra i due era scoppiata la passione … e da quell’otto marzo di un anno fa … l’amore continua in un crescendo di baci senza fine. Viva l’otto marzo … viva l’amore! Questo è il racconto 917 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino