dino secondo barili

ADELAIDE E AMEDEO racconto (282) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti)  282 Adelaide e Amedeo (282°) Ci sono persone che si rendono conto (tardi) che il tempo passa. Una di queste è stata Adelaide, Professoressa di Lettere alle Medie. Per ragioni abbastanza comprensibili, Adelaide ha passato buona parte della sua vita sui libri… Figlia unica… mamma e papà l’hanno sempre coccolata, sostenuta e incoraggiata. Era considerata il “genio” della famiglia e come tale non ha mai avuto tempo per altre cose … tranne che per la “cultura” (con “C” maiuscola). Due anni fa, però, la Prof. Adelaide chiese ed ottenne una “cattedra” in una Provincia del Nord Italia e si è preoccupata di avere un appartamento proprio. La vita in famiglia è molto diversa da quella in cui si è soli. Quando ci pensa mamma e papà… è tutto facile. Quando si ha un appartamento proprio… bisogna pensare a tutto, dalla gestione della casa, al pagamento delle bollette, alle spese di condominio ecc. E’ vero che la Prof. Adelaide, si era fatta aiutare (da subito) da una colf a ore, ma il peso di una famiglia, anche se formata da una sola persona, è abbastanza pesante. Un anno fa, la Prof. Adelaide, a trentanove anni capì che ogni anno che passava, la vita diventava sempre più dura. Per fortuna che nel condominio in cui abitava c’era il cinquantenne, Amedeo, scapolo, impiegato presso una Azienda Commerciale, il quale si era invaghito della Professoressa. Ad ogni occasione cercava di allacciare discorso con la single. Ma, come poteva essere preso in considerazione? L’Adelaide era un “genio”…(aveva pure scritto un libro su “L’infinito di Leopardi”). La “Prof” aveva inseguito il sogno di una “Cattedra di Lettere” …come poteva accontentarsi di un semplice impiegato? Specialmente ora che si sentiva su un  piedestallo? Tuttavia, l’Amedeo era sempre lì, gentile e servizievole. Quasi tutti i giorni si faceva trovare davanti alla porta del Condominio… all’orario di rientro della Professoressa. Un… “buon pomeriggio”… due parole… e via. Un giorno di un anno fa, l’Amedeo ricordò alla Professoressa la data dell’Assemblea di Condominio. La Professoressa gradì tale premurosa attenzione. Proprio per tale data l’Adelaide non poteva essere presente per via di un “Collegio Docenti” presso la Scuola Media presso cui insegnava. Ritenne giusto delegare l’Amedeo a rappresentarla. Tutto funzionò a meraviglia. L’impiegato aveva la delega e poteva rappresentare due unità immobiliari …e quindi far valere maggiori ragioni. Il giorno successivo l’Assemblea, l’Amedeo illustrò il proprio comportamento… il quale coincideva con quello della Professoressa. Anzi, l’Adelaide, capì che quattro mani… sono più di due, e prese l’abitudine… a confidarsi con l’impiegato dell’Agenzia Commerciale, il quale aveva molte interessanti qualità e conoscenze. Un giorno di sei mesi fa, al rientro dalla Scuola, la Professoressa Adelaide scivolò su una buccia di banana proprio davanti alla porta d’ingresso del Condominio. Chi c’era a soccorrerla? L’Amedeo. Il quale, non solo la portò al Pronto Soccorso, ma le stette vicino… provvedendo a tutte le necessità. Fu in quel momento che l’Adelaide capì l’importanza di non essere “soli nella grande città”.(282) -