dino secondo barili

UNA MOSTRA A PAVIA racconto (920) di Dino Secondo Barili


10 MARZO 2015 ALMANACCO DI STORIA PAVESE Trivolzio – 10 marzo 2015 – Martedì - 12.00 Intrigo … … a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono  frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che vedere con persone o fatti realmente avvenuti) 920 Una Mostra a Pavia Ieri mattina, passeggiando in Piazza della Vittoria a Pavia mi sono soffermato a guardare gli Eventi programmati alla Sala Mostre di Santa Maria Gualtieri. Il titolo della Mostra ha subito attirato la mia attenzione: “A che ora passa il mio autobus?” … Mostra di matematica sulla probabilità. Visto che la Mostra era appena stata aperta, sono entrato a dare un’occhiata. Mi ha accolto cordialmente un giovanotto, di nome Filippo, che aveva una gran voglia di illustrare l’Evento, il quale mi ha chiesto. “Scusi, posso chiederle cosa l’ha spinta ad entrare in questa Mostra?” Immediata la mia risposta. “La curiosità … e il titolo” C’erano, infatti, un’infinità di  computer appesi alle pareti e sui tavoli. Non capita spesso di andare ad una Mostra di Matematica. Il cortese giovanotto si è dato un gran da fare per mettermi a mio agio. Per spiegarmi in quanti modi, la matematica entra nella nostra vita … più volte al giorno … e quanto sia utile il calcolo della probabilità. Mi ha mostrato un’incredibile quantità di applicazioni utilizzando, di volta in volta, i vari computer appesi alle pareti. Le domande mie non sono mancate … e neppure le risposte da parte di Filippo, il quale era entusiasta di avere un ascoltatore attento e interessato. Quello che, invece, intrigava la mia mente era il titolo della Mostra: “A che ora passa il mio autobus?” Sembra una domanda facile … ma la risposta è complessa e difficile. Ogni persona … anche se non viaggia in autobus … ha il suo autobus. E’ un autobus ideale personale sul quale non serve il biglietto per salirvi. Il biglietto è compreso in quel “pacchetto viaggio” che si chiama vita. La Mostra, quindi, aveva per me istintivamente, una motivazione metafisica. Ho cercato informazioni sul depliant  a disposizione dei visitatori. Nel depliant, infatti, c’erano alcune notizie molto interessanti quali … “Come  vengono stabile le rotte degli aerei?” “La matematica nascosta nelle cose … stimola la curiosità e spiega come guardare con occhi più attenti il mondo che ci circonda” Questi ed altri argomenti erano tra gli obbiettivi della Mostra … ma la mia domanda rimaneva ancora senza risposta. Quando si va ad una Mostra non si guarda solo il materiale esposto … si guarda anche l’organizzazione e il personale addetto alla Mostra. Nella Mostra di Pavia c’erano tanti giovani “matematici” motivati ed entusiasti della loro attività … la matematica come immaginazione … come scoperta. Ovvio che pure essendo una Mostra indirizzata soprattutto ai giovani … è anche una Mostra diretta a tutti. A persone di tutte le età. Non esiste un’età per imparare. Si impara ad ogni età. E poi, tantissime persone sono interessate … “a che ora passa il proprio autobus”. Dopo essere uscito dalla Sala Mostre di Santa Maria Gualtieri ho fatto alcune riflessioni. Ogni persona ha il proprio autobus e lo prende alla mattina quando si sveglia ed inizia la giornata. Quell’autobus lo può prendere solo lui … e serve entusiasmo, gioia di vivere, voglia conoscere … come quei giovani matematici che animavano la Mostra di  Santa Maria Gualtieri. I giovani sono il simbolo della speranza ed è giusto che sia così. Ma la speranza deve essere ad ogni età, di ogni persona … perché ogni persona ha il proprio autobus che passa alla mattina all’ora stabilita. Ogni persona ha un autobus diverso dagli altri perché diverse sono le aspettative. Ecco, perché ogni persona deve preoccuparsi di sapere “l’ora in cui passa il proprio autobus” … E  deve metterci tutta la sua passione, il suo entusiasmo – come i giovani della Mostra di Santa Maria Guatieri – perché quell’autobus ha una destinazione: la felicità. Questo è il racconto 920 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino