dino secondo barili

IL BELLO DELLA COMPAGNIA racconto (283) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti)  283 Il bello della compagnia… L’attuale crisi economica provoca molte lamentele da parte di tantissime persone. Per esempio. La Signora Maria, 70 anni, l’altro giorno, al Mercato di Petrarca in Pavia, era arrabbiatissima. “Non è più possibile andare avanti così. Tutto deve essere pagato… anche la compagnia. Per parlare con una persona, se non sei iscritto a qualche Associazione, non è più possibile. Ormai parlo solo con la mia colf a ore… due volte alla settimana. Una volta c’erano i cortili, le ringhiere… Le persone socializzavano… chiacchierando. Ora, tutto finito. Al massimo, si può parlare con il cane (straordinario animale da compagnia)… quando c’è.” Effettivamente, non si è mai visto una società frenetica e caotica come l’attuale. Tutti hanno fretta. Tutti hanno mille cose da fare… Per le chiacchiere ….è rimasto solo (il telefonino) e il Mercato cittadino, quando è possibile incontrare qualche persona amica. Eppure, durante questa crisi, ci sono persone che si danno da fare per superare le difficoltà. Per esempio. Sei mesi fa, la Signora Cecilia, 70 anni, insegnante in pensione, ha avuto un’idea geniale. Si è messa d’accordo con alcune amiche per incontrarsi al giovedì pomeriggio… per “leggere insieme”. Proprio così. Sono tre amiche coetanee, le quali, per evitare di rimanere sole… hanno deciso di incontrarsi. Leggere a turno un romanzo o una novella. Ormai è diventata un’abitudine di cui non possono più fare a meno. Hanno già letto, a voce alta, ben scandita, alcuni romanzi francesi dell’’800, e parecchie novelle. La soddisfazione è completa. L’allenamento alla lettura a voce alta, aiuta a tenere la mente sveglia, gli occhi attenti e a dare espressività alla voce. In un paese vicino a Pavia, l’idea è stata “copiata” e adattata alla situazione locale. Una mamma, per tenere vicino alcune ragazze, ha inventato “un piccolo teatro… di famiglia”. Ogni ragazza ha un ruolo. C’è la Regista, la Sceneggiatrice, la Costumista e via di questo passo. Insomma, una (quasi) “scuola di teatro” in piena regola che potrà essere utile alle ragazze stesse. Alcune di esse già pensano al futuro. Il teatro sarà uno degli sbocchi lavorativi più importanti. Inoltre, il teatro è una scuola di vita nella quale tutti i cinque sensi sono interessati e coinvolti. In questo periodo, le iniziative individuali si moltiplicano. La “piccola compagnia delle ragazze” si è fatta un nome attraverso il passaparola. In occasione di “onomastici e anniversari”, la “piccola compagnia” si offre per brevi esibizioni… Quando si dice l’intraprendenza! Una ragazza, di nome Giulia, ha un talento e un fascino particolare da “improvvisatrice”. Siccome quando ci sono ragazze… ci sono pure giovanotti… Un giovanotto particolarmente dotato si è aggregato al gruppo delle ragazze. E’ un bravissimo imitatore. Per ora si cimenta solo in “barzellette” molto raffinate e ben recitate … ma in seguito non si sa… (283)