dino secondo barili

IL GIARDINO DI MAFFINA racconto (312) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti) 312 Il giardino di Maffina In una società complessa come la nostra i motivi per lamentarsi non mancano mai. Ogni giorno (anzi in ogni momento) la realtà offre spunti di disagio. A contribuire ad un simile disagio ci pensano anche i mezzi di comunicazioni di massa con la cronaca nera. E’, ovvio, che una persona non può chiudersi in casa, chiudere gli occhi e tapparsi le orecchie. Vivere bisogna vivere… Ascoltare altrettanto. Certo è che le cattive notizie arrivano da ogni dove…forse… portate dal vento. Come fare per mantenere i nervi calmi e lo spirito in condizioni discrete? La storia insegna che in tutte le epoche si sono verificate situazioni spiacevoli. Per combattere tali difficoltà, c’erano persone che vendevano tutto, ogni loro avere …e si metteva in cammino per un viaggio senza fine… un viaggio che “non finiva mai”. Altre persone si sono ritirate in Conventi e Monasteri… o nel deserto… in luoghi sperduti ed inaccessibili… lontani dal clamore delle folle e dalle barbarie quotidiane. Oggi, tutto ciò non sarebbe possibile. Mantenere la calma, quindi, è uno degli impegni principali della giornata… per ogni persona. Ne parlava la Signora Orfea, 50 anni ben portati, in un Bar del Centro di Pavia, ieri mattina… alla sua amica e coetanea Jenny. - “Sai, Jenny, da un anno a questa parte mi sono innamorata di un uomo fantastico. Fino ad un anno fa ero sempre nervosa, preoccupata, ogni tanto avevo l’umore sotto i piedi. Dopo aver conosciuto Claudio, il mio amore, non ho avuto più problemi. La vita si è colorata di rosa…” – Jenny si sentì coinvolta. L’argomento era interessante. Da un po’ di tempo, per lei, la vita era diventata squallida. “Dimmi, dimmi. Quale è il segreto del tuo Claudio?” Orfea non aspettava altro. “Un anno fa stavo passando un periodo “da dimenticare”. Una mattina mi trovavo sul Ponte Coperto di Pavia. Camminavo su e giù senza meta. Non sapevo dove andare. …Se andare in su o andare in giù. Un Signore sui sessant’anni… mi ha letto nel pensiero. “Scusi, Signora, perché non viene a prendere un caffè con me?” Era Claudio, il mio Claudio. Ho accettato. Siamo andati in una Bar nei pressi del Ponte Coperto …e da lì è nata una delle situazioni più belle che mi siano mai capitate. Da un anno a questa parte, tutte la mattine …appuntamento al Bar. Dopo il caffè, Claudio ha sempre una proposta nuova, diversa. Mai uguale a quella del giorno precedente. Un giorno… “Oggi, andiamo a Milano”… un altro giorno… “Oggi, andiamo a Venezia.” … Quando non si va in giro… ci sono piacevolissime passeggiate in città … Pavia è una città stupenda. Non la conoscevo come tale finché non ho incontrato Claudio. Sa tutto di Pavia… compreso le storie dei Palazzi e delle persone che vi hanno vissuto. Un giorno Claudio mi ha accompagnato in una vietta sghemba nei pressi della Chiesa di San Teodoro. Ad un tratto mi ha invitato a fermarmi. Guardare un giardino abbandonato soffocato da rovi e vecchie case. Claudio mi ha detto. “Quel giardino è il regno di “Maffina” la figlia del giardiniere. Una “sensitiva” vissuta nei primi anni del 1800. Tradizione vuole che Maffina, ogni tanto ritorna in quel giardino. Tiene un cestino e dona un biglietto a colei che la saluta o la sta a guardare… In quell’istante, nel giardino comparve una bellissima ragazza. Era Maffina. Mi ha salutata e mi ha dato un biglietto sul quale c’era scritto il “mio futuro”. Sono rimasta allibita…e felice per quello che ha previsto per me.” Jenny non aveva bisogno d’altro. “Orfea. Dammi l’indirizzo, che al prossimo appuntamento non ci voglio mancare.”. (312)