dino secondo barili

LE TORRI DI PAVIA racconto (314) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti) 314 Le Torri di Pavia Diceva il saggio (tanto tempo fa) “La società cammina sulle gambe degli uomini (e delle donne)” Qualche attento osservatore vi ha fatto un’aggiunta. “La società umana … cammina soprattutto sul risparmio (delle donne e degli uomini)”. Oggi, con la globalizzazione, il vecchio “adagio” è ancora più attuale. Una persona si alza al mattino e non sa cosa l’aspetta… Accende la TV o legge il giornale e trova notizie poco confortanti (per non dire di peggio). Allora il primo pensiero va al risparmio, al proprio risparmio. Alla garanzia che una persona può contare su ciò che ha messo da parte e ha di suo. Pavia è considerata la città del risparmio da sempre… per eccellenza. Anzi, uno dei simboli di Pavia… sono le Torri. E, che cos’erano le Torri”? Erano simbolo visibile del risparmio, di quanto accumulato attraverso una saggia amministrazione delle proprie sostanze e delle proprie attività. Le Torri di Pavia risalgono a 900 . 1300 anni fa, circa. Pavia era chiamata la “città delle cento Torri”… quindi la città del risparmio per eccellenza. Si racconta che I proprietari delle Torri viaggiassero molto. Erano sempre in giro per il mondo (di allora), e si spostavano con i “navigli” sui fiumi Ticino e Po per raggiungere Venezia e fare affari. Quando facevano ritorno a Pavia … la prima cosa che cercavano (nel cielo della città) era la Torre, la loro Torre, simbolo di ricchezza e di potere. Siccome però i tempi erano duri (molto più di oggi) e molto “instabili” (tutti contro tutti). Siccome la lotta per il “potere” era quotidiana, i proprietari delle Torri, puntavano sempre ad avere una… Torre “di scorta”. Quando si sposavano cercavano sempre una donna “pari grado”, cioè con la proprietà di almeno una Torre. A matrimonio concluso, i ricchi Signori pavesi, hanno coltivato una geniale “pensata”. Anziché accontentarsi di ciò che avevano… “inventarono la Torre del Primogenito”. Sembra una trovata di poco conto, invece, aveva un profondo significato intrinseco. Stava a significare che la vita per avere un senso deve avere un futuro, un domani. Alla nascita del Primogenito, veniva iniziata la costruzione di una nuova Torre. Oggi, sono poche le Torri di Pavia rimaste a testimonianza di un lontano passato. Ciò nonostante sono ancora lì ad “impartire la loro lezione quotidiana ai Soloni di oggi”.(314)