dino secondo barili

LA SIGNORA GIUSEPPINA racconto (315) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti) 315 La Signora Giuseppina Da parecchie settimane la Signora Giuseppina, 50 anni, sposata con una figlia che studia, è preoccupata. Si è messa a leggere tutti i giornali che le sono capitati a tiro per capire qualcosa in più dell’attuale crisi economica (che non passa mai). Nonostante il suo impegno non è riuscita a farsi un’idea della situazione… Di capire in quale “marasma” siamo finiti…e come se ne potrà uscire. Ha chiesto lumi anche alle sue amiche e coetanee, ma non ha avuto grandi risposte. Solo l’amica Giovanna (50 anni, sposata con un figlio), nelle stesse condizioni della Giuseppina, è stata leggermente più convincente. -“Giuseppina, non fartene un problema… più del necessario. Purtroppo siamo in una “tempesta economica”… ma in qualche modo ne usciremo. Si troverà una soluzione. O, meglio. La soluzione “uscirà da sola” (a mio avviso) perché, fino ad ora, nessuno dei Grandi Geni ha ancora trovato la “ricetta” giusta. Tutti azzardano proposte… ma è come giocare alla lotteria…” – La Giuseppina si è arrabbiata con sé stessa. - “Non è possibile mantenere le persone sempre in apprensione…senza dare un’idea di ciò che si potrebbe fare… Con tante persone che studiano… possibile che non si sappia dove si sta andando?” – La Giovanna è molto più calma e riflessiva della Giuseppina. Inoltre, è una persona che frequenta costantemente “gruppi di studio” che si svolgono a Milano ogni settimana. La scorsa settimana la Giovanna ha invitato la Giuseppina a partecipare ad uno di questi incontri. L’incontro si è svolto in una saletta di una Onlus, la quale ha messo gratuitamente a disposizione la struttura. I partecipanti (uomini e donne) non superavano la decina, ma tutti erano animati da voglia di sapere…voglia di capire e di dare il proprio contributo di conoscenze. Tra questi il Dott. Franco, il quale, oltre ad essere uno studioso appassionato di materie economiche è anche un attento osservatore della realtà. La sua analisi è stata quella che ha riscosso i maggiori consensi. I concetti espressi erano semplici. “Oggi, ogni persona ha una grande responsabilità. La società dei consumi (sfrenati) è finita. E’ finita anche la società degli sprechi… che in questi anni sono stati tanti… tantissimi. Il denaro pubblico è stato “massacrato in tutti i modi”. Negli ultimi due anni le persone si sono “svegliate” da un’illusione confezionata ad arte. Ora restano i cocci… Le persone, però, sono il grande patrimonio dell’Italia. Fondamentale è stata la loro capacità di reagire, di mettere a posto i loro conti personali e della famiglia. Rinunciare a qualsiasi spreco o cosa superflua. Ora… manca solo il “rispetto” del denaro pubblico, il denaro di tutti. Il lavoro rinascerà (e ci sarà per tutti) nella misura in cui il rispetto del denaro pubblico e della persona salirà al primo posto nella scala dei valori. E’ la persona la “macchina” della società… E’ giunto il momento in cui la persona stessa non deve perdere di vista sé stessa.” (315)