dino secondo barili

ORFEO ... ARTISTA DI STRADA racconto (954) di Dino Secondo Barili


        13 APRILE 2015 ALMANACCO DI STORIA PAVESE Trivolzio – 13 aprile 2015 – Lunedì  - 12.00 Intrigo … … a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono  frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che vedere con persone o fatti realmente avvenuti) 954 Orfeo … Artista  di Strada Parecchie persone si accorgono tardi di aver vissuto o di vivere settimane, mesi, anni … passando dalle quattro mura di casa … alle quattro mura dell’Ufficio. Un anno fa, se ne accorse pure il Dott. Orfeo, cinquant’anni, fisico atletico, single … Commercialista con Studio nel milanese, abitante a Pavia in un Palazzo di sette piani. Già … quando si parla di un Palazzo di sette piani … accanto ad altri Palazzi di uguale altezza le riflessioni sono molteplici. Un anno fa, il Dott. Orfeo se ne accorse una mattina mentre si faceva la barba davanti allo specchio. Si era appena recato in bagno. Aveva alzato leggermente la tapparella tanto per vedere se c’era il Sole oppure il tempo nuvoloso … ed era uscito con un’espressione poco elegante … “Ma che vita di merda!” Veramente le cose non stavano esattamente così. Il Dott. Orfeo era una persona gentile, ordinata, educata. Aveva uno Studio ben avviato di Commercialista nel milanese … ed aveva pure una Colf perfetta, la Signora Giuditta … di quelle che sembrano leggere nella mente dei loro Datori di Lavoro. Aveva sessant’anni ed era ineccepibile. Non solo l’appartamento al quinto piano dove abitava il Dott. Orfeo era in perfetto ordine, ma ogni mattina, il Dottore, trovava sempre l’abito adatto … con tutti gli accessori, compreso la cravatta e le scarpe lucidate alla perfezione Il tutto per essere sempre un figurino. E, allora cosa aveva da lamentarsi il Dott. Orfeo? Gli mancava la donna … la sua donna del cuore. Ma quello … era colpa sua. Sua perché non si era mai lanciato come fanno i “latin lover” … i cosi detti “casanova”. Il Dott. Orfeo, invece, era un po’ timido con le donne. Aveva sempre paura di prendere qualche … pesce in faccia. Così, quella mattina di un anno fa, uscì con quell’espressione “… ma che vita di merda” Effettivamente, l’espressione non era molto felice … ma era proprio quello che pensava il cinquantenne in quel momento. E, poi … da un po’ di tempo, mentre si faceva la barba cantava sottovoce un canzone … “Parlami d’amore Mariù / tutta la mia vita sei tu … ecc. ecc.” Quando un cinquantenne sa di avere una bella voce tenorile e canta una canzone così … si immedesima nella parte. Si immagina di avere accanto una bella donna e cantare per una quarantenne di nome Mariù. Anche in questo caso il Dott. Orfeo aveva le sue ragioni. Da un po’ di tempo … quando alzava leggermente la tapparella del Bagno per vedere se c’era il Sole oppure il tempo nuvoloso … nel Palazzo dirimpetto al suo, si alzava un’altra tapparella … solo un poco … solo fessure di qualche dita … tanto per far intravedere un luce accesa … e un donna (nuda?) che si muove quasi a passo di danza. A cinquant’anni, il Dott. Orfeo aveva l’occhio clinico. Si accorgeva subito se si trattava di un’affascinante figura di donna. Quella che il cinquantenne vedeva (e si immaginava di vedere) tra le ampie fessure della tapparella non poteva essere che così: una magnifica, stupenda donna … Ecco perché canticchiare una canzone come “Parlami d’amore Mariù … e vedere (o immaginare di vedere) una bella donna in Bagno … nel Palazzo dirimpetto al suo … aveva scatenato la fantasia del Commercialista. Allora, per il Dott. Orfeo  … la sua, era proprio “una vita di merda” Che cos’è una vita passata tra le quattro mura del proprio appartamento … e altre quattro mura … quelle dell’Ufficio? … E tutte le belle cose della vita dove sono? Quella stessa mattina, il Dott. Orfeo, andò in Ufficio accigliato. Si vedeva lontano un miglio che era arrabbiato. La Signora Maria, sua impiegata di fiducia, se ne accorse subito e non tardò un secondo a chiederne il motivo. Il Dott. Orfeo si sfogò. Raccontò della sua bella voce tenorile … della canzone “Parlami d’amore Mariù” , della bella donna che intravedeva attraverso le fessure della tapparella … nel Palazzo dirimpetto al suo. Insomma, vuotò il sacco. La Signora Maria era una donna pratica, decisa, di quelle che … “quando ci vuole … ci vuole” Diede fuoco alle polveri … “Dott. Orfeo, lei non può passare la vita lavorando come un matto sei giorni su sette. Fare una vita di m … e uscire dalle quattro mura dell’Ufficio per andare tra le quattro mura del suo bell’appartamento. Non importa che abbia una Colf perfetta … ma Lei ha bisogno di una donna vera, la sua donna. La donna con la quale parlare, gioire, sorridere, discutere, arrabbiarsi, fare pace …  accarezzare e farsi accarezzare … baciare ed essere baciati” La Signora Maria avrebbe voluto continuare, ma preferì fermarsi. E’ stato il Dott. Orfeo a prendere la parola. “Signora Maria, lei ha ragione … ma i miei gusti sono un po’ difficili. Come minimo deve essere una donna eccezionale …” Immaginarsi se la sessantenne Signora Maria si sarebbe lasciata prendere in contropiede. Era proprio la domanda che si aspettava. “Dott. Orfeo c’è un sistema infallibile per trovare la donna che desidera. Un sabato mattina, Lei, Dott. Orfeo, si mette una chitarra a tracolla.  Chiede al Comune di poter cantare in Via XX Settembre a Pavia come Artista di Strada. Con un sottofondo in playback può dare sfogo alla sua bella voce tenorile … Via XX Settembre a Pavia, il sabato mattina, è la via del Mercato. Una folla incredibile di uomini e donne di ogni età va avanti e indietro. Ci sono pure delle bellissime quarantenni … alte, bionde o more, occhi azzurri o neri … con gambe da fine del mondo. Basterà la sua voce tenorile e le sue canzoni ad attrarle come mosche sulla marmellata” Non l’avesse mai detto. Mai suggerire ad un timido come fare. E’ come appiccare un incendio. Il Dott. Orfeo si preparò per il sabato mattina in Via XX Settembre a Pavia … con la chitarra a tracolla … vestito a mo’ di menestrello, con l’autorizzazione del Comune a portata di mano. Sono bastate poche canzoni ad attirare una folla incredibile di uomini e donne di ogni età. Quando il Dott. Orfeo vide avvicinarsi una bellissima quarantenne vestita di rosso … alta, bionda, occhi azzurri e gambe da fine del mondo si scatenò in un assolo da Teatro d’Opera … “Tu sei per me / la più bella del mondo … ecc.ecc” E’ bastata quella canzone ad accendere il fuoco nelle vene della quarantenne (di nome Orfea). Il Dott. Orfeo la baciò ed insieme partirono su una lussuosa Ferrari alla volta di Parigi … per coronare il loro sogno d’amore. - Questo è il racconto 954 scritto dal 2 settembre 2012. Un racconto al giorno per … il piacere di chi scrive … e di chi legge. Non resta che continuare per raggiungere il racconto numero 1000 (mille)… con la speranza di riuscirci. Dino