dino secondo barili

LEONARDO racconto (329) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti) 329 Leonardo Leonardo, bel ragazzo, 30 anni, impiegato a Milano, non vedeva l’ora che arrivasse il sabato per dedicarsi alla sua attività preferita: camminate lungo le rive del Fiume Ticino a Pavia. Per mantenere sempre l’interesse per i luoghi che percorreva a piedi… ogni sabato cambiava itinerario. Un sabato sulla riva sinistra… l’altro sulla riva destra. Glielo aveva consigliato un conoscente del palazzo in cui abitava, il Signor Guido, che, da quanto si sussurrava, era considerato un “mezzo mago”. Perché, “mezzo”? Una persona o è un mago… oppure no. Il Signor Guido aveva una simpatia per Leonardo, impiegato a Milano, ma amante di Pavia, sua città natale. Leonardo, stimava il Signor Guido ed avrebbe voluto porre tante domande al “mago”. Un anno fa, Leonardo si trovava in Piazza della Vittoria a Pavia e, per caso, incrociò il Signor Guido. Ne approfittò per offrire un caffè e chiedere al “mago” come mai non riusciva ad avere una “compagna femminile fissa secondo i propri gusti”. In effetti, Leonardo era un po’ sfigato con le ragazze. Dopo alcune uscite … le ragazze accampavano mille scuse e non si facevano più vedere. Quale poteva essere il motivo?. Leonardo, dopo aver raccontato i fatti, chiese spiegazioni al Signor Guido. Il mago ci pensò un attimo poi prese tempo. “Lasciami pensare. Il tuo caso è più complicato di quanto immagini. Parecchi trentenni come te, sono nelle tue stesse condizioni. Domani, ti darò la risposta. Il giorno successivo era domenica. Leonardo non uscì di casa… per essere disponibile alla chiamata del “mago”. Alle cinque del pomeriggio il Signor Guido chiamò al telefono per l’incontro. Leonardo, non vedeva l’ora di conoscere il responso. Lo “studio” di un mago non presenta particolarità speciali. Nello “studio” del Signor Guido, però, c’era un elemento interessante: la riproduzione di una rana formato gigante. La rana aveva la bocca aperta… Il Mago chiese subito a Leonardo di mettere la mano dentro la bocca della rana. L’impiegato si mostrò titubante. “Non avere paura. E’ solo per la conferma di quanto ti sto per dire…” Leonardo, mise la mano nella bocca della rana e quando la ritrasse …era rossa come fosse stata verniciata di fresco. Il Signor Guido, lo tranquillizzò. “Non temere. Quella è la prova che c’è una donna che ti vuole sposare a tutti i costi. Tu non la guardi neanche.” In quell’istante la mano di Leonardo ritornò al suo colore normale. Ormai l’impiegato aveva la testa in confusione. Non capiva più qual’era il vero problema. Il Signor Guido, il “mago”, fu chiaro e schietto: “Caro Leonardo, la Dott. Flaminia, tua capoufficio ha messo gli occhi su di te…e ti vuole come marito. Non solo, ma da te vuole anche un figlio… “ Leonardo si rese conto di trovarsi in un bell’intrigo. La Dott. Flaminia, bellissima donna un po’ capricciosa e decisamente autoritaria, da parecchio tempo voleva che “l’impiegato Leonardo” si fermasse in ufficio più del solito, anche il sabato… anzi, specialmente il sabato (quando non c’erano altri impiegati). Inoltre, la Dott. Flaminia aveva quarant’anni… dieci in più di Leonardo. Quando una donna si mette in mente “certe cose” difficile farla recedere.” Leonardo capì che aveva solo due possibilità: licenziarsi o sposare Flaminia. Pensò che prima di perdere il lavoro … è meglio perdere la “libertà”, cioè sposarsi. E così fece. Dopo tutto… il matrimonio è il minore dei mali…(forse).(329) -