dino secondo barili

NAPOLEONE A PAVIA racconto (366) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti) 366 Napoleone a Pavia Il primo settembre segna la fine fisica, morale e definitiva delle vacanze. Sembra l’inizio di un nuovo anno… un invito a ricominciare… La voglia, però, di prendersi ancora qualche momento di relax è troppo forte... Basta vedere la quantità di persone che affollano le “serate da ballo” organizzate da enti pubblici e privati”, oppure le manifestazioni per grandi e piccini. La crisi economica, tuttavia, ha lasciato il segno. Le persone (tutte le persone) aguzzano l’ingegno e “le studiano tutte pur di vivere e sopravvivere”. Per esempio. Le piccole e grandi città creano richiami per attirare visitatori e turisti. Pavia, città di 70mila abitante non fa differenza… Però, uno differenza c’è. Pavia non ha bisogno di fare troppo clamore per farsi apprezzare. Ieri mattina, domenica, primo settembre, parecchi turisti “fai da te” giravano per la città. Il clima ideale… la città domenicale …senza traffico… sembrava fatta apposta per essere “vissuta e goduta”. Ormai, parecchi turisti sono diventati “visitatori abituali” di Pavia. Sono, in genere, milanesi in “fuoruscita” dalla metropoli lombarda. A Pavia hanno trovato ciò che cercavano: serenità, benessere e molto di più. Ieri mattina, domenica, il Signor Amilcare, sessant’anni, milanese doc, insieme alla moglie Rosanna, non ha perso l’occasione per fare “una passeggiata a Pavia”. Diceva. “Ormai, quando vogliamo fuggire da Milano sappiamo dove andare. Io e la mia Rosanna, non usiamo neppure l’automobile. Prendiamo il treno della “Linea S13” (Milano Bovisa – Passante – Pavia) che passa sotto la nostra casa a Milano…e siamo subito nella città del Ticino. Mia moglie prepara l’itinerario e la cosa è fatta. A noi due piace camminare… Pavia è la città per fare “molti passi a piedi” (una volta si diceva “a misura d’uomo”). Pavia… non è una città. Più che una città… è un museo a cielo aperto. Ovunque ti giri, ovunque ti volti, c’è sempre qualcosa di nuovo da vedere. Sono fortunato perché la mia Rosanna, Ricercatrice di Storia, è una patita di Pavia… Quasi, quasi ho imparato a memoria i personaggi storici che hanno passeggiato nella città del Ticino. Da Alboino a Federico Barbarossa, da Francesco I Re dei Francesi (quello della Battaglia di Pavia del 1525) a Napoleone … A volte, girando (anzi, bighellonando) per la città mi sembra di incontrarli… Non nella loro veste ufficiale… ma come erano nella realtà. In Piazza Botta, per esempio, mi sembra di “vedere” Napoleone quando, al mattino della domenica, esce dal Palazzo che lo ha avuto Ospite e porta a spasso il cane… Gentilmente lo fermo… tanto per fare quattro chiacchiere e… “Allora, Signor Napoleone… come vanno le cose oggi?” Quando una persona porta in giro il cane la domenica mattina è sempre disponibile a sfogarsi, a liberare i propri pensieri… Ed ecco la risposta. “Ah, sapesse… Questa mattina mi sono alzato con un cerchione alla testa che non le dico. Si vede che il vino con il quale ho consumato la cena ieri sera non era dei migliori… E poi, questa mattina non volevo uscire. Ho dovuto fare ciò che vuole mia moglie. Sa come sono le donne… o fai come dicono loro “o non sei un uomo”. Per la pace in famiglia si fa questo ed altro. Pensi che la domenica mattina, sono contento di uscire con il cane … perché posso liberarmi la mente… e “non” mangiarmi il fegato con i soli “cortigiani” leccapiedi. Almeno con il cane mi sento alla pari. Non ho bisogno di fingere (come bisogna fare di solito)… con lui posso essere quello che sono… cioè un vero uomo vero. Non come quello che “gli altri” pretendono che tu sia…” Il Signor Amilcare tacque … Forse, si era immedesimato nella parte di Napoleone Bonaparte. (366)