dino secondo barili

CRISTINA DE PIZAN di Teresa Ramaioli


CRISTINA DE PIZAN  di Teresa Ramaioli 
iltuonoilgrillo il 01/06/15 alle 14:47 via WEBCRISTINA DE PIZAN--È stata una scrittrice italiana, naturalizzata francese. Nata a Venezia nel 1362, si trasferì bambina a Parigi con la famiglia e morì al Monastero di Poissy nel 1431. Cristina de Pizan è nota come la prima donna in Europa scrittrice di professione. Poetessa e filosofa, ha composto diversi testi, ma ad entrare nella storia è stata soprattutto “La Città delle Dame”, opera scritta in pochi mesi tra il 1404 e il 1405. Cristina, nata in Italia, fu educata alle lettere e alle scienze dal padre, prima docente di medicina e astronomia all’università di Bologna, poi consigliere del re Carlo V alla corte di Parigi, dove si stabilisce con la famiglia. Cristina stessa ricorda che il maggior ostacolo alla sua istruzione, raro percorso per una donna di quei secoli, era rappresentato dalla opposizione della madre che avrebbe preferito per lei la tradizionale istruzione femminile (“ago e filo”), più adatta a una futura moglie. Due disgrazie danno in seguito, dolorosamente, ragione a Cristina: le morti ravvicinate del padre e del giovane e amato marito la lasciano senza mezzi e con figli piccoli da crescere. Costretta dunque, come lei dice , a “diventare uomo”, mette a frutto la sua cultura e le sue capacità: diviene la prima scrittrice della storia francese in grado di provvedere con il suo lavoro alla famiglia, conquistandosi un ruolo sociale e intellettuale di prestigio. Esordisce ricopiando nel suo scriptorium testi famosi per la corte; poi compone opere su commissione di principi e nobili come la biografia di Carlo V chiestale dal fratello del sovrano. I tempi in Francia allora erano molto duri: la guerra contro gli inglesi, la Guerra dei Cent’anni, iniziata nei primi decenni del XIV secolo e durata fino alla metà del XV, è segnata ben presto da carestie tremende e dalla Peste Nera, che spazza via le risorse umane ed economiche rendendo la vita politica e quotidiana precaria e pericolosa. Ma la cultura rimaneva viva . Cristina vive in un clima culturale vivace e ricco di dibattiti e anche contrasti: si discute di guerra e pace, di ricchezza e “vera nobiltà” d’animo. Ma Cristina nei suoi scritti introduce un tema assolutamente originale, rivoluzionario: uomo e donna sono , afferma ,pari “per natura” quanto a capacità intellettuali. Soltanto l’educazione , il ruolo sociale e le circostanze, secondo Cristina, fanno la differenza avvantaggiando nella vita l’uomo e relegando la donna in secondo piano. Ciao Teresa Ramaioli