dino secondo barili

RICCARDO ... E I NUOVI TALENTI racconto (1004) di Dino Secondo Barili


2 GIUGNO 2015 ALMANACCO DI STORIA PAVESE             Trivolzio – 2 giugno 2015 – Martedì  - 12.00 Intrigo … … a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono  frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che vedere con persone o fatti realmente avvenuti) 1004 Riccardo … e i nuovi talenti Dopo una settimana di intenso e stressante lavoro, una persona … il sabato sera, ha tutto il diritto di prendersi un po’ di svago. E’ quasi un “dovere di natura” in un società frenetica come l’attuale. La pensava così, un anno fa, anche il Dott. Riccardo, cinquant’anni, single, Dirigente di una Agenzia Commerciale nel milanese, abitante a Pavia. Prima di giungere ad una simile conclusione, però, il Dott. Riccardo aveva lavorato come un matto per comprarsi un bell’Attico in un Palazzo che guardava il fiume Ticino a Pavia. Questo era avvenuta dieci anni prima. In un primo tempo, al Dott. Riccardo, gli era sembrato di aver toccato il cielo col dito. Nell’Attico aveva tutto ciò che desiderava … un balcone enorme che aveva adibito in parte a “giardino” … e in parte a “spiaggia prendisole con relativa piscina” Insomma, una “cosa” da favola. Ci mancava solo … una bella donna e poi nell’Attico del Dott. Riccardo c’era il mondo intero. Veramente, con le donne, il Dott. Riccardo ci aveva provato varie volte. Tutte le volte … ha avuto un sacco di problemi. Dopo i primi momenti in cui ciò che diceva il Dott. Riccardo era “vangelo” … tutto, dopo (da parte della donna) veniva messo in discussione. Il suo modo di vestire, di parlare, di comportarsi … Non parliamo poi a letto … Il Dott. Riccardo si sentiva un perfetto “cretino” … Niente che andasse bene … a lei (alla donna). Se il comportamento (da parte della donna-fidanzata) era quello … immaginarsi da donna-sposata. Dopo di che … l’unica cosa da fare era quella di metterci una pietra sopra … e, fine della trasmissione! L’uomo, però, è l’uomo. Cade, ma si rialza. Alcuni anni fa, dopo un periodo di “eremitaggio”, il Dott. Riccardo ha cominciato a sentirsi solo nel suo bellissimo Attico … o “Piccolo Eden”. Prendeva il sole … da solo. Mangiava … da solo. A volte accendeva la TV per sentire qualche voce umana riecheggiare tra le mura del suo Eden. Qualche anno fa, il Dott. Riccardo ha cominciato a non rimanere più in casa il sabato sera. Con la scusa che non aveva nulla nel frigo (non era vero), dopo una settimana di intenso lavoro, aveva cominciato a cenare all’Osteria delle Fate Addormentate in Lomellina. La famiglia dell’Oste Casimiro … l’aveva quasi adottato. Se c’era un “bocconcino prelibato” … era per il Dott. Riccardo il quale si lasciava viziare. Un giorno, il Dott. Riccardo ha avuto un’idea brillante per fare pubblicità all’Osteria delle Fate Addormentate. Ha proposto all’Oste Casimiro di creare una specie di concorso da svolgersi il sabato sera … dopo la cena: “La sfida di Talenti”. Cinque persone, ogni sabato, potevano sfidarsi per vincere … “una bottiglia di Brut”(offerta dal Dott. Riccardo). L’iniziativa ebbe successo. Il numero degli avventori è aumentato. Di “talenti” in lizza ce n’erano in abbondanza. Uomini e donne di ogni età. La Giuria, insindacabile, era presieduta dal Dott. Riccardo il quale cercava di aiutare tutti. Un anno fa, però, il Dott. Riccardo, cinquantenne, single, bella presenza, ottima parlantina … ha avuto la sua sorpresa. Alla Sfida dei Talenti ha preso parte una bellissima trentenne … alta, bionda, occhi azzurri … gambe da fine del mondo … nome: Dott. Riccarda. Per il Dott. Riccardo è stato la fine del mondo. Un incanto nell’incanto. Riccarda si mostrò subito dolce come il miele … e affascinante come una “gattina che faceva le fusa” Il cinquantenne non aveva mai visto una donna così. Riccarda partecipò alla Sfida di dei Talenti … e vinse. Non poteva non vincere. Nessuno poteva starle al pari. Riccarda aveva partecipato cantando una romanza “Luna tu non sai dirmi cos’è / Luna tu non sai dirmi perché” Il Dott. Riccardo aveva un debole per la Luna. Ogni volta che appariva nella notte impiegava ore per seguirla con gli occhi fissi nel suo lento, celeste cammino. Si ricordava quando sua mamma gli declamava la nenia per farlo addormentare … “Luna che fai?/ Non dormi mai?/ – Dice il bambino dal suo lettino/ – Dice la Luna/ “Vo’ per l’azzurro senza sussurro/ conto le stelle tremule e belle/ bacio i bambini nei loro lettini/ … e sopra al mare mi vado specchiare” Ricordi. Quando un uomo ha dei ricordi cosi intensi e vissuti … finisce vittima della Luna. Questa volta, il Dott. Riccardo era affascinato dalla voce calda (e non solo) della Dott. Riccarda la quale l’aveva ammagliato con “Luna tu … “ … “Senza te non si po’ forse amar/ Senza te non si può più sognar …” Basta. Era fatta. Riccardo e Riccarda erano finiti nel cerchio magico dell’amore. Riccardo aveva un desiderio solo … baciare Riccarda. Sembrava che Riccarda  se ne fosse accorta. Alla prima occasione (era venuta a mancare improvvisamente la corrente elettrica) le labbra incandescenti di Riccarda si incollarono a quelle di Riccardo. Ormai non c’era più scampo … Il treno della vita e dell’amore si era messo a correre. Altro che il Freccia Rossa … molto, molto di più. Il Dott. Riccardo ha proposto a Riccarda una vacanza a Vienna … città dell’amore. Riccarda accettò … non prima di abbandonarsi ad un lungo bacio appassionato. Di quelli che non si dimenticano … e durano tutta una vita. Questo è il racconto n. 1004 scritto dal 2 settembre 2012 … dove l’amore trionfa sempre … per la felicità dei protagonisti … di chi scrive … e chi legge.