dino secondo barili

OTTAVIO E LA VIA MAGICA DI PAVIA racconto (1017) di Dino Secondo Barili


15 GIUGNO 2015 ALMANACCO DI STORIA PAVESE             Trivolzio – 15 giugno 2015 – Lunedì  - 12.00 Intrigo … … a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono  frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che vedere con persone o fatti realmente avvenuti) 1017 Ottavio e “la via magica” di Pavia All’inizio di ogni nuovo anno si è soliti ripetere “Anno nuovo … vita nuova” Oggi, un anno è troppo lungo a passare … per ricominciare “una nuova vita”. Allora si preferisce dire. “Ogni giorno è un giorno nuovo”. Naturalmente il significato non cambia. Una persona che pronuncia una simile frase è perché vuole o desidera cambiare il suo modo di essere, il suo modo di vivere la vita. Un anno fa, era di quel parere anche il Dott. Ottavio, cinquant’anni ben portati, single, Commercialista nel milanese, abitante a Pavia. Dopo un periodo di lavoro intenso al limite dell’impossibile, il Dott. Ottavio, ogni giorno ripeteva. “Da oggi, voglio cambiare vita … sono stufo di lavorare come un matto senza sapere perché. Voglio applicare il proverbio … ogni giorno è un giorno un nuovo” Si sa, però, che tra il dire e il fare … ci sta di mezzo il mare (anzi, l’oceano). Un anno fa, il Dott. Ottavio ne parlò con il suo coetaneo, amico e Collega Dott. Osvaldo il quale era sempre allegro e pimpante. “Osvaldo come ti invidio. Vorrei proprio essere come te. Come fai ad essere sempre così allegro?” La domanda sembrava una delle solite. Cioè, senza risposta … invece. Osvaldo era in vena di svelare il segreto. “Ottavio, abiti a Pavia, città magica per eccellenza. Non conosci la leggenda della “via magica di Pavia”? Ottavio cadde dalle nuvole. Non ne aveva mai sentito parlare. Conosceva tutte le leggi fiscali dello Stato Italiano … ma della “via magica di Pavia” nemmeno l’ombra. Si senti a disagio. Per difendersi cercò una giustificazione. “Osvaldo non prendermi in giro … Siamo all’epoca di Internet … Ciò che non c’è su Internet … non esiste” Osvaldo reagì. “Ecco il tuo errore. Internet è importante … ma non è tutto. Anzi, molte cose una persona deve viverle sulla propria pelle. Conoscerle di persona … e conoscere la propria città. Per esempio. A Pavia c’era una via chiamata “via magica di Pavia” che nel corso dei secoli ha cambiato nome diverse volte. Si trova nel labirinto di vie e viette della Pavia medioevale che ruota intorno alla Chiesa di San Teodoro. In quel crogiolo di strade e stradine c’è quella via, la via “che porta fortuna” a coloro che la percorrono. Vuoi cambiare vita? Vuoi una vita frizzante come il vino spumante? … quello delle bollicine? Quella è la via. Ti alzi al mattino. Ti prepari per bene … e via per le stradine intorno alla Chiesa di San Teodoro” Ottavio non era un credulone, ma aveva fiducia nell’amico Osvaldo. Sapeva che era un appassionato di Storia di Pavia. Ogni giorno di mercato (il Mercoledì e il Sabato) passava ore al banchetto dei libri usati alla ricerca del “libro … che non c’è” Quando  una persona ha fama “da esperto” ottiene fiducia. Del resto Ottavio cercava una via d’uscita al suo tran tran quotidiano. Voleva qualcosa di frizzante come lo spumante delle bollicine. Una mattina di un anno fa, il Dott. Ottavio si preparò come se dovesse andare ad una Cerimonia nuziale e via … per le vie e le viette della Pavia medioevale che ruota intorno alla Chiesa di San Teodoro. Il cinquantenne si sentì affascinato da quel reticolo di vie (alcune a fondo chiuso). Volle visitarle tutte. Ad un tratto si ricordò di una sua lontana parente. La Zia Adelina che abitava in quella zona. Erano anni che non la vedeva. Ottavio si ricordava di un vecchio caseggiato difficile da raggiungere. Cercò di farsi venire in mente le strade che faceva per raggiungerlo. Alla fine la memoria l’aiutò. Il vecchio caseggiato era diventato un Palazzo ristrutturato … ma le caratteristiche erano le stesse. Ottavio si avvicinò al portone e lesse i cognomi accanto ai pulsanti dei campanelli. Trovò quello della Zia Adelina. Era lei. Proprio lei. Per Ottavio è stato come ritornare ai suoi dieci anni … Dopo aver pigiato il pulsante del campanello il portone d’ingresso si aprì. La Zia Adelina abitava al piano terra ed era già sulla porta. Era invecchiata … ma era sempre lei, la pimpante Zia Adelina la quale l’accolse come Mosé salvato dalla acque. “Ottavio. Ottavio … sei proprio tu. Ti ho nominato mezzora fa. Ho una sorpresa per te. Ti presento la Dott. Michela, una lontana parente abitante a Venezia … “ In quell’istante, sulla porta dell’appartamento della Zia Adelina comparve la più bella donna del mondo. Una splendida trentenne … alta, bionda, occhi azzurri … e gambe da fine del mondo. Insomma … una visione celestiale. La donna che Ottavio aveva sempre sognato … e mai incontrato. Ora, eccola lì, davanti al cinquantenne che voleva cambiare vita. Lavorare si … ma sapere che oltre al lavoro ci sono anche altre piacevolissime cose … come l’amore. Ormai era fatta. Da quella casa della Zia Adelina iniziava una nuova vita, un nuovo domani. Ottavio e Michela si guardarono negli occhi … ed iniziarono a parlare la stessa lingua … la meravigliosa lingua dell’amore. Questo è il racconto n. 1017 scritto dal 2 settembre 2012 … dove l’amore trionfa sempre … per la felicità dei protagonisti … di chi scrive … e chi legge.