dino secondo barili

SAVERIO E GALEAZZO II VISCONTI (1018) di Dino Secondo Barili


ALMANACCO DI STORIA PAVESE             Trivolzio – 24 giugno 2015 – Mercoledì  - 12.00 Intrigo … … a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono  frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che vedere con persone o fatti realmente avvenuti) 1026 Mino, Saverio e …  (nona puntata) – 1026 – Saverio e Galezzo II Visconti Saverio è una persona riflessiva, capace di gestire le proprie emozioni. E’ quello che deve fare un Presentatore professionista. Uno che sa dominare la scena. Tenere a bada centinaia o migliaia di persone. Non è da tutti. Ecco perché il Palco in Piazza della Vittoria a Pavia era il suo regno. Un modo per dare spazio alla propria personalità. Questo, però, non voleva dire che Saverio non mantenesse un rapporto diretto con Pavia, la sua gente, il suo passato. Un anno fa, dopo che è iniziata l’avventura della “cantina dei misteri”, Saverio si trovava in Strada Nuova nei pressi dell’Università. Le ombre della sera si allungavano sulla città. E’ l’ora in cui Pavia appare nella sua luce migliore .. quella di città magica … sospesa tra passato e presente …  tra ciò che è, e ciò che è stato. Saverio notò un uomo alto, ben piantato, avanti negli anni. Camminava adagio. Faceva fatica a sostenere il peso degli anni. Saverio si permise un saluto. “Buona sera, come va?”  L’uomo alzò gli occhi come dire … “chi osa rivolgermi la parola?” Invece, stranamente, quell’uomo scorbutico si mostrò cordiale. “… Se non fosse per la gotta che non mi da pace … per il resto va come sempre” … e dopo una breve pausa “Come mai mi ha rivolto un simile domanda?” Saverio era un Presentatore nato. La domanda l’aveva fatta apposta. “Le ho fatto la domanda perché l’ho riconosciuto. Lei è Galeazzo II Visconti, il costruttore del Castello, di Strada Nuova e dell’Università. Erano parecchi giorni che l’osservavo. Ora, è giunto il momento di farle una domanda” Galeazzo II Visconti si diede un tono come di uno che fosse orgoglioso di essere stato riconosciuto. “Se devo dire la verità mi fa piacere che ci siano pavesi che si ricordano di me. Quando ho conquistato Pavia nel 1300 (o giù di lì) Pavia era poco più di un paesone cresciuto male. Un pollaio dove tutti costruivano quello che volevano e dove volevano. Occorreva una mano forte. Ho costruito il Castello, Strada Nuova, Piazza Grande (ora, Piazza della Vittoria), l’Università, o rifatto il Ponte Coperto. Praticamente ho fatto tutto io. Per farlo ho fatto abbattere una marea di catapecchie. Mi sono scontrato con interessi consolidati, mi sono inimicato quasi tutti i pavesi, ma se Pavia è la bellissima città che è oggi, il merito è tutto mio … Ed ora mi dica … quale è la domanda?” Saverio fece uno sforzo per trovare le parole giuste. “Lo so che dovrei stare zitto, ma perché i pavesi parlano tanto male di lei, del grande Galeazzo II Visconti?” L’uomo fece uno sforzo per mascherare la verità … “Perché sono sempre stato un bell’uomo che piaceva alle donne. Quando un uomo è invidiato … è calunniato. E non mi faccia dire il resto …” Galeazzo II Visconti riprese il cammino e Saverio si fermò a riflettere sulla risposta. C’era un proverbio a Pavia. Diceva. “Invidiato dagli uomini … benedetto da Dio”. Buona serata. Dino