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IL MELOGRANO di Teresa Ramaioli


IL MELOGRANO di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 08/10/15 alle 17:45 via WEBIL MELOGRANO----Nell'antico Egitto il melograno era ritenuto una pianta medicinale per le sue proprietà te-rapeutiche e vermifughe, ed era inoltre utilizzata nelle cerimonie funebri. Melagrane sono raffigurate in tombe egizie del 2500 a.C., citate nelle iscrizioni di Tutmosi I (1547 a.C.) e ritrovate nella tomba di Ramses IV (1145 a.C.). Nel corso dei secoli il melograno ha ispirato numerose leggende all'interno di varie culture e tradizioni. Nell'antica Grecia il melograno era sacro a Cerere, Demetra, Giunone, Persefone e Dioniso. In un racconto mitico, Persefone fu condannata agli inferi per aver mangiato sette chicchi di melagrana. Ai tempi degli antichi Romani, le spose usavano adornarsi i capelli con rametti di melograno, come simbolo di ricchezza e di fertilità. Plinio il Vecchio lo chiamava Malum Punicum, con una chiara allusione ad una probabile origine Fenicia di questo frutto. In epoca cristiana il melograno divenne l'allegoria della Chiesa che accoglieva a sé i fedeli. I pittori rinascimentali spesso mettevano proprio una melagrana in mano a Gesù Bambino quale simbolo della nuova vita donata all'umanità. Nel corso del 1400 la melagrana è rappresentata in numerosissime opere d'arte, nella pittura, nella scultura e nelle arti decorative, come nel dipinto del Botticelli La Madonna della Melagrana, oppure La Madonna Dreyfus di Leonardo da Vinci. In India si crede che il frutto della melagrana procuri fertilità e in Turchia, ancora oggi, le novelle spose fanno cadere per terra una melagrana che, rompendosi, fa uscire tutti i suoi semi. La tradizione popolare ritiene infatti che si avranno tanti figli quanti sono i chicchi usciti dal frutto spaccato. Ciao Teresa Ramaioli