dino secondo barili

LORETTA racconto (340) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti) 340 Loretta Il caldo del mese di agosto ha il potere di irritare le persone. Ecco perché, dopo mezzogiorno, non c’è più anima viva in giro. Si muovono solo le persone che sono costrette da necessità inderogabili. Le altre cercano rifugio dove e come possono. Il mese di agosto è sempre stato così…ecco perché è chiamato … il mese delle ferie, del relax. Un anno fa la Signora Loretta, quarantacinque anni, impiegata bancaria, single, era arrivata al mese di agosto sfinita. Gli impegni erano stati tanti e aveva assoluto bisogno di riposo. Ma il riposo da solo non bastava. Loretta aveva un “tarlo” in testa. Il suo collega, Rag. Casimiro, cinquant’anni si era sposato …e questo era la vera ragione della stanchezza dell’impiegata bancaria. Con il Rag. Casimiro non c’era mai stato niente (o quasi), ma era l’uomo dei sogni... Quando, Loretta aveva un problema di lavoro…si rivolgeva a Rag. Casimiro il quale si faceva in quattro per risolverlo. Ora, il Ragioniere si era sposato e non sarebbe stata più la stessa cosa. Loretta ne parlò con il suo medico di famiglia, il Dott. Giuseppe, sessantenne in piena forma e con una marcia in più… il buonsenso. “Capisco. Capisco, Loretta cosa provi. Tutte le volte che si incontra una persona speciale, gentile, intelligente e sempre disponibile si finisce per avere un “punto di riferimento” una “spalla”. In questa nostra società individualista e schizofrenica, queste persone, sembrano un miracolo. Ecco perché ogni cambiamento diventa problematico… Quello che posso fare io è… prescriverti delle pastiglie leggere di tranquillanti…” – “No. No… “ ha risposto subito Loretta. “Fino ad ora ne, ho fatto a meno… Non voglio cominciare proprio adesso…” La chiacchierata con il Dott. Giuseppe aveva ottenuto il suo effetto. L’impiegata bancaria si era calmata… ma il “tarlo” era sempre nella sua testa. Per fortuna che davanti all’Ambulatorio, Loretta ha fatto un incontro speciale. Ha incontrato il suo coetaneo e compagno di classe alle scuole medie, Daniele, tecnico audiovisivo, autore di parecchi documentari, il quale ne ha approfittato per uno scambio di idee. “Loretta cosa fai da queste parti? Non stai bene?” Loretta capì che era giunto il momento di cambiare aria. “No, no. Sto bene. Sono un po’ stanca… mi servirebbe qualcosa di speciale.” Daniele si è messo a ridire…”A chi lo dici. Per una persona come me sempre alle prese con gli “effetti speciali” è quasi un’ossessione…” Loretta volle saperne di più. “Racconta… racconta…” Nel mio lavoro è una lotta contro il tempo. Chi arriva primo ha partita vinta. Fare fotografie o riprese cinematografiche è come “cogliere l’attimo fuggente”… Per il mio settore, poi, c’è una variante in più … immaginare… l’attimo fuggente.” – Ormai Loretta era coinvolta. “Vuoi dire che riesci ad immaginare il culmine del piacere?” – “Quasi …” rispose convinto il tecnico audiovisivo. A quel punto, Loretta, non poteva più fermarsi e il “tarlo” in testa non c’era più. “Daniele… non potresti farmi partecipe del tuo segreto?” L’antico compagno di classe delle scuole medie era finito in un cerchio magico… Gli occhi di Loretta erano diventati accesi come il fuoco. Quando una bella donna le si accendono gli occhi … per l’uomo è finita… è come cera… pronta a sciogliersi. Daniele cercò di auto controllarsi. “Se vuoi… Loretta… sto andando a fare delle riprese fotografiche al “bosco del viaggiatore misterioso”. Loretta ebbe un attimo di paura. “Ci sono pericoli?” Daniele non aveva interesse a nascondere la verità. “Loretta…può capitare che il viaggiatore misterioso compaia all’improvviso …e il resto lo puoi immaginare.”(340)