dino secondo barili

LE NOCI di Teresa Ramaioli


LE NOCI  di Teresa Ramaioli
iltuonoilgrillo il 12/10/15 alle 20:47 via WEBLE NOCI---L’offerta dei frutti spontanei del bosco è sempre stata molto ricca. Castagne, noci, mele, pere, nocciole, pinoli, fragole, funghi, tartufi, melagrane e mandorle ne rappresentano solo alcuni esempi. Nel Medioevo erano rari gli appezzamenti di terreno adibiti a frutteti, e perciò era il bosco la mensa alla quale rivolgersi. Nell’antichità intorno all' albero da noce, simbolo di prosperità e protezione, si affollavano simboli, credenze e miti. I suoi frutti raccolti in settembre-ottobre, che per forma e contenuto ricorderebbero la testa umana, sembra che fossero indicati per curare le malattie della mente e dell’amore. Ne veniva fatto dono a coloro che soffrivano di deperimenti, o erano messi nelle tasche dei giovani per farli innamorare. Le noci hanno un eccezionale potere nutritivo e corroborante (una noce 45 calorie). Per la doppia protezione garantita al frutto da guscio e mallo, Plinio scriveva che le noci erano l’emblema della stabilità del matrimonio. Dedicate a Giove e definite “cibo degli dei”, venivano gettate in aria e offerte durante le cerimonie nuziali. Durante il Medioevo con il frutto si curava la debolezza di stomaco, l'infuso di foglie era indicato per la tosse e l’asma, i gusci tritati servivano a lenire il mal di denti. Sotto la folta chioma del noce venivano celebrati riti di stregoneria e magia. Nel VII sec. divenne celebre il noce di Benevento, albero secolare fatto abbattere dal vescovo Barbato per impedirne l’uso pagano. Nel tempo si affermò la credenza che le noci acquistassero poteri magici se raccolte nella notte di San Giovanni; preposte alla raccolta erano donne; dalle noci verdi ed immature, messe a infusione nell’alcol, usciva un liquore detto “Nocino”. Ciao Teresa Ramaioli