dino secondo barili

FRANCA E ENRICO racconto (370) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti) 370 Franca e Enrico Ci sono persone che non cedono mai. Qualsiasi cosa loro accada…sanno sempre come cavarsi d’impaccio. Una di queste è sicuramente Franca, una ragazza (si fa per dire) di quarant’anni, operaia, nubile. Un anno fa, la ditta presso la quale lavorava ha chiuso i battenti e lei, da un giorno all’altro, è rimasta senza lavoro. Franca non ci ha pensato nemmeno un minuto. Si è guardata in intorno. Si è adattata a tutti lavori possibili… ed ha ricominciato da capo. Passo dopo passo. Ha cominciato a capire il mondo difficile nel quale viviamo …e, soprattutto, le persone (sempre più complicate). Si diceva una volta che …”il lavoro non manca mai… a coloro che lo sanno fare”. Così è stato per Franca. I primi mesi sono stati difficilissimi, poi, adagio, adagio…le telefonate con le offerte di lavoro sono cominciate ad aumentare. Siccome, però, si trattava di lavori precari (un giorno, una settimana…) la quarantenne Franca ha aperto una partita IVA per “servizi vari” in modo da essere in regola con le disposizioni di legge. Ma una donna furba non si ferma … alla partita IVA. Va oltre… Non avendo più vincoli di orario, poteva allacciare relazioni con eventuali possibili datori di lavoro. Franca ha potuto scegliere i datori di lavoro migliori… poi quelli più puntuali nei pagamenti… poi quelli più corretti nei comportamenti… Ed, infine, i datori di lavoro più affascinanti… Sono cominciate a piovere anche gli inviti a pranzo e a cena. A Franca, da operaia, non era mai capitato di riceve così tanti inviti. Finché rimaneva solo “operaia” e basta… non veniva neppure tenuta in considerazione… Da “imprenditrice” (di sé stessa… per ora) invece, era tutto un altro “mondo”. Sei mesi fa, la Signora Franca (ormai diventata… la Signora…) si vide offrire un posto di lavoro dal più affascinate dei suoi “datori di lavoro”. Un uomo gentile, educato, sui cinquant’anni, scapolo, elegante, sempre corretto e puntale. Un giorno, il Dott. Enrico, disse alla Signora Franca che nella sua Ditta si era liberato un posto di Segretaria… Se avesse accettato… il posto sarebbe stato suo. La Signora Franca aveva chiesto una notte per pensarci. Ci pensò. Per l’ex-operaia, che aveva passato una vita a prendere ordini e a ingoiare rospi, è stata una notte da incubo. Ogni volta che gli occhi si chiudevano… si vedeva il Dott. Enrico che la richiamava per qualche lavoro “non” riuscito. Verso mattino l’incubo si era trasformato in una discussione sfociata in un “ceffone” che il Dottore le aveva deliberatamente rifilato… Si era svegliata di soprassalto. “Basta… basta… non ne voglio più sentir parlare”. Nella stessa mattinata, la Signora Franca aveva chiamato il Dott. Enrico per dirgli che “non avrebbe accettato alcun lavoro”. Meglio un lavoro precario (da conquistare tutti i giorni…), ma indipendente… che uno da dipendente, da serva, da schiava. Il Dottore, capì che aveva a che fare con una donna che ragionava con la propria testa… che non voleva (e accettava) ordini. Il Dott. Enrico aveva un debole per le donne forti, con le quali poteva confrontarsi alla pari. Decise, in cuor suo, di non perdere la stima e l’amicizia… Offrì alla Signora Franca una domenica sulla Riviera Ligure con pranzo presso un ristorante “dal buon nome”. La Signora Franca accettò… Finalmente poteva ricominciare a vivere… e godere una “domenica alla volta”…alla pari. Senza doveri e obblighi precostituiti di alcun genere. Tutti i gusti sono gusti… ma quelli della Signora Franca erano “gusti” speciali. - (370)