dino secondo barili

IL MILITE IGNOTO 4 NOVEMBRE di Teresa Ramaioli


IL MILITE IGNOTO 4 NOVEMBRE  di Teresa Ramaioli 
iltuonoilgrillo il 03/11/15 alle 18:21 via WEBMILITE IGNOTO--4 NOVEMBRE-----L'idea di onorare una salma sconosciuta risale in Italia al 1920.Approvata la legge, il Ministero della guerra diede incarico a una commissione di percorrere i campi di battaglia per raccogliervi undici salme d'impossibile identificazione, fra le quali la sorte ne avrebbe designata una, da tumulare in Roma sul Vittoriano, sotto la statua equestre del "Padre della Patria". La commissione esplorò tutti i luoghi nei quali si era combattuto, dal Carso agli Altipiani, dalle foci del Piave al Montello; e l'opera fu condotta in modo che fra i resti raccolti ve ne potessero anche essere di reparti di sbarco della Marina. Fu scelta una salma per ognuna delle seguenti zone: Rovereto, Dolomiti, Altipiani, Grappa, Montello, Basso Piave, Cadore, Gorizia, Basso Isonzo, San Michele, tratto da Castagnevizza al mare. Le undici salme ebbero ricovero, in un primo tempo, a Gorizia, poi furono trasportate nella basilica di Aquileia il 28 ottobre 1921, dove si procedette alla scelta della salma destinata al glorioso riposo. Viene tumulata nell’Altare della Patria a Roma la salma di un soldato morto in battaglia durante la prima guerra mondiale e non identificato. A scegliere tra undici caduti senza nome era stata, pochi giorni prima, Maria Bergamas di Gradisca d’Isonzo, madre di Antonio, arruolato nell’esercito austriaco, poi disertore e volontario con l’esercito italiano; caduto e mai ritrovato. Nel duomo di Aquileia, la Bergamas ha un malore di fronte alla decima bara e questo viene interpretato dalle autorità militari come la sua scelta. Il milite ignoto viene portato a Roma con un treno speciale, centinaia di migliaia di persone si assiepano lungo la linea ferroviaria per veder passare il convoglio. Il paese assiste a quello che, probabilmente , rimane il più sentito momento di patriottismo e unità nazionale della sua storia. A Roma la bara viene portata a spalla e inumata da diciotto medaglie d’oro al valor militare. Ciao Teresa Ramaioli