dino secondo barili

MICHELE racconto (401) di Dino Secondo Barili


Intrigo … …a Pavia (Queste storie, anche se raccontate come vere, sono frutto di fantasia, pertanto non hanno  nulla a che vedere con persone reali o fatti realmente avvenuti) 401 Michele In epoca di grandi crisi, le persone fanno la corsa per trovare la strada per uscirne. Ne parlava, ieri mattina (domenica), in un Supermercato di Pavia, Michele, 80 anni, con una ricca esperienza ed un acume da smaliziato osservatore. Diceva all’amico Francesco, 78 anni. “Oggi, la vita è diventata difficile per tutti… giovani e non più giovani. I giovani cominciano dalle scuole elementari a “correre” e, grazie anche all’ansia dei genitori, arrivano alla fine della settimana che sono stressati come non mai. La mia nipotina Cecilia, di otto anni, ha appena iniziato la scuola (elementare) e già parla delle “prove Invalsi”. Non parliamo poi del nipotino Davide, che frequenta la prima media inferiore. Anche lui alle prese con le “novità” dei Professori. Mi immagino quando arriveremo a giugno in quali condizioni saranno (tutti!). Il figlio di mio fratello, Beppe, quarant’anni, ha avuto la proposta dal suo Datore di Lavoro di trasferirsi a lavorare in Svizzera, nel Canton Ticino, dove ha aperto una succursale. Beppe non ha ancora deciso. In famiglia sono nate molte discussioni… Al momento, per il trasferimento in Svizzera, sono casi “limitati”, ma quando si comincia…. è come “mangiare le ciliegie”… una tira l’altra. I flussi migratori lungo la linea del fiume Ticino si sono sempre alternati nel corso dei secoli e dei millenni. Ci fu un tempo in cui, dalla sorgente del fiume (in Svizzera) la gente scendeva lungo “l’autostrada rappresentata dal fiume Ticino” fino a raggiungere Pavia… Ora, la gente tende a risalire. A ritornare in Svizzera, da sempre luogo di “rifugio”. Basti pensare all’ultima Seconda Guerra Mondiale (1940-1945). La crisi produce effetti di ogni genere. Non parliamo del “ricompattamento sociale”. Famiglie (nonni… nipoti) che si aiutano a vicenda creando al loro interno “solidarietà generazionali” di cui andare orgogliosi. Si tratta di ricostituire specie di “clan” legati da parentele maschili e femminili. Non essendoci più le grandi famiglie “patriarcali” con fratelli e sorelle in quantità… nascono i “gruppi spontanei per condividere momenti di difficoltà e di aggregazione (compleanni, anniversari, ecc.). Un movimento accelerato per ridurre drasticamente i costi. Quello che più impressiona è la notizia di qualche mese fa. Alcuni pensionati di un paese vicino a Pavia, ha deciso di aiutare i pensionati soli, invitandoli a fare lunghe passeggiate lungo le strade del paese. Naturalmente, passeggiando, i pensionati non si sentono più soli, e ritrovano il gusto e il calore dell’amicizia (di una volta). Non sarà più come prima… ma intanto è sempre un passo avanti rispetto all’isolamento, alle depressioni, al disagio sociale. Un altro passo avanti è il fatto che i Supermercati sono aperti anche alla Domenica. Ora, si può avere un punto di aggregazione… dove, con la scusa di acquistare un pomodoro, si possono incontrare amici e conoscenti e ricreare quella “rete umana” necessaria al vivere civile.”. Francesco, 78 anni, ha voluto dire la sua. “Aiutati che Dio ti aiuta”. (401)